Regia di Bonnie Hunt vedi scheda film
David Duchovny, smessi per qualche giorno i panni confortevoli dell’agente Fox Mulder, indossa quelli di un architetto di Chicago e si trova coinvolto in una commedia romantica melensa e insostenibile. Scritto e - diciamo - diretto da Bonnie Hunt, che si ritaglia anche un ruolo importante, “Return to Me”, dopo un inizio promettente con un plongé mozzafiato che scopre Duchovny sul tetto di un edificio in costruzione, perde l’orientamento e si trasforma in un inutile bignami del sentimento. L’adorata moglie dell’architetto, etologa dello zoo, muore in un incidente e il suo cuore viene trapiantato ad una giovane cameriera italoamericana che vive e lavora col nonno. Dopo un anno indovinate di chi s’innamora l’architetto? Se indovinate, vi meritate un bel viaggio a Roma, dove il film ha una succosa sosta e scoprirete che l’Italia non è più il paese della pizza e dei mandolini, ma quello dei panni stesi sulla via, di suorine che cantano e ballano a piazza Navona e si divertono in bicicletta. Auguri!
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