Regia di Gaetano Di Lorenzo vedi scheda film
Gran bel documentario su Antonio De Curtis prodotto anche dalla regione Sicilia e presentato anche ai nastri d'Argento tra fiction e interviste ( gli storici di cinema Ennio Bispuri e Giuseppe Bagnati, il nipote di Nino Taranto Corrado,Elio Pandolfi che ha lavorato in Totò lascia o raddoppia, Giacomo Rizzo che lavorò con lui in operazione San Gennaro e il bravo Gianfranco Ponte che interpreta proprio Totò)sul grande attore che racconta un periodo molto interessante e poco noto ai più cioè quello del ritorno a teatro nel 1956 con la Rivista a Prescindere scritta da Nelli & Mangini e portata con grosso successo come sempre di pubblico in tutti i teatri italiani.
Ci si sofferma ovviamente sulla data del 4 Maggio 1957 quando Totò recitando, al Politeama di Palermo, perse la vista mentre recitava la parodia di un monologo di Otello.
Già aveva problemi dagli anni 30 per un distacco alla retina all'occhio sinistro, ma lo sapevano solo i familiari più stretti e la spalla Mario Castellani , ma ciò non gli aveva impedito di lavorare con grande forza sia in teatro per tutti gli anni 40 che nel cinema nei 50. Ma nel 1957 perse praticamente anche l'altro occhio.
Viene intervistato addirittura il dottor Cascio oculista che lo visitò all'epoca a Palermo che gli fece interrompere immediatamente le recite in teatro( la sua carriera teatrale terminò il 5 maggio 1957). Doveva continuare a recitare ancora in Sicilia e Calabria ma ovviamente non poteva e alcuni impresari tentarono di corrompere l'oculista affinché Totò potesse ritornare a recitare in teatro.
Intanto l'impresario teatrale ed amico Remigio Paone gli intentò addirittura una causa perché non credeva che Totò stesse male. L'attore ovviamente gli tolse per sempre il saluto.
Intanto attestati di stima arrivarono da molti colleghi e dai tanti ammiratori alcuni come Tino Scotti si offrirono addirittura di donargli un occhio per tentare di salvare il salvabile.
Totò stette fermo un anno e riprese a lavorare solo nel cinema con il film di Mastrocinque Totò,Vittorio e la dottoressa del 1958 a cui ne seguirono tanti come i soliti ignoti di Monicelli e la legge è legge con fernandel sempre del 1958. Da allora potrà lavorare solo 4 ore al giorno con gli occhiali scuri sul set.
Documentario molto bello di 50 minuti che dimostra ancora una volta quanto Totò sia stato un grande a superare il dramma della cecità ed a continuare per altri 10 anni a fare film divertendo la gente e lavorando pure in bei film drammatici come Il comandante, la mandragola e Uccellacci e uccellini.
Lo consiglio a tutti anche ai non appassionati di Totò vedrete che lo diventerete!!
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