Regia di Anthony Spinelli vedi scheda film
Frizzante prototipo hard senza capo né coda, strutturato come lunga serie di loop (corti) in stile film muto. Di carattere goliardico e ironico, ben assemblato e reso vivace da una colonna sonora che sostituisce quasi completamente l'audio.
New York. Il giornalista George Smutnam avverte gli spettatori che un vampiro minaccia Hollywood. Segue un reportage, realizzato come dietro le quinte e interrotto da spot pubblicitari, sul conte Dracula in azione (non esattamente horror) durante le riprese di un film.
Sulla falsariga di Russ Meyer, quello più scanzonato di Mondo Topless per intenderci, Anthony Spinelli si addentra nell'hard. Sulle scene, in qualità di pioniere, a cominciare dal 1971 (Touch me) celato dietro svariati nickname (qui si firma Jack Armstrong), con Suckula gira una serie di loop messi assieme fino a diventare un mediometraggio (quasi un'ora). Da buon estremista si diletta in riprese dettagliatissime, con close-ups e primi piani al limite del filmabile, mentre per dare ritmo alle immagini gira con curiosi effetti d'antan (salti di pellicola, sequenze virate seppia con didascalie, in stile muto di inizio XX° secolo) interrompendo più volte le riprese per inserire intermezzi grotteschi.
Suckula: scena
Ovviamente l'horror è solo un pretesto per essere ridicolizzato e il Dracula che compare sullo schermo più che aggredire fanciulle subisce i loro "attacchi" che, come titolo lascia intendere, sono per lo più di carattere orale. Da vero pirata - in quanto probabilmente senza licenza - Spinelli utilizza una curiosa colonna sonora (vedi appendice) che sostituisce del tutto i dialoghi, limitati cioè alle sole descrizioni surreali del cronista e della sua corrispondente di nome Sandra (lo stesso attore en travesti). Lasciando da parte la serietà e i pensieri quotidiani, Suckula garantisce 50 minuti abbondanti di svago, rappresentando uno dei primordiali film a luce rossa. Ha inoltre la particolarità di proporre nella scena più erotica Brigitte Maier - futura protagonista di Sensations (Lasse Braun, 1975) - mentre s'impegna, in stile gola profonda, nel tentativo di dare senso figurativo al titolo. Sequenza lunga e ben girata, che ci mostra Dracula soccombere, assumendo espressioni epilettiche, alla pesante passata di labbra sino al punto di farsi sfuggire di bocca la dentiera con gli affilati canini ...
Suckula: scena
Colonna sonora di Suckula
Caratteristica del regista Anthony Spinelli è l'inserimento di una colonna sonora funzionale, e solitamente di qualità, presente nei film da lui diretti. Questo gusto musicale, con scelta attenta (e spesso adatta) alle varie scene, denota da parte dell'autore l'attenzione rivolta alle pellicole girate. I brani seguenti compaiono, in ordine cronologico, in Suckula. Dubitiamo però che i rispettivi autori avessero concesso licenza d'utilizzo.
- Poinciana (MFSB)
- The saggitarian (Dennis Coffey & The Detroit Guitar Band)
- Family affair (MFSB)
- Freddie's dead (MFSB)
- Love me like a rock (Paul Simon)
- I loving you is wrong I don't want (Ramsey Lewis)
"La bocca di una donna non è mai così bella come quando pronuncia la parola 'Sì'." (Alphonse Esquiros)
Love me like a rock (Paul Simon)
F.P. 07/04/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 53'58")
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