Trama
Quando scopre che la madre Angela è in coma, Carly accetta con riluttanza di prendere parte a una terapia all'avanguardia che le permetterà di mettersi direttamente in contatto con il cervello della madre e di comunicare con lei. Osservata dal medico Michael e dal neuroscienziato Daniel, ha modo di entrare in una straziante simulazione del paesaggio mentale della madre dove scopre la forza soprannaturale che due decenni prima ha spinto la donna a commettere atti di indicibile violenza. In seguito, perseguitata da terrificanti visioni, Carly unisce le forze con quelle del vecchio amico Martin nel disperato tentativo di respingere il mostruoso demone prima che possa trovare un nuovo corpo che lo ospiti infliggendo ancora più dolore e sofferenza al mondo.
Curiosità
INTERVISTA AL REGISTA
Demonic mischia in maniera inedita horror soprannaturale e fantascienza. Quale è stata la fonte di ispirazione?
Si deve tutto a una combinazione di cose. Con lo scoppio della pandemia da Covid-19, ho dovuto sospendere tutti i miei progetti. Non volevo però rimanere con le mani in mano. Volevo andare fuori e girare qualcosa sotto il massimo controllo. Mi sono venuti in mente film come The Blair Witch Project e Paranormal Activity e di conseguenza ho deciso che mi sarei cimentato nell'horror. Mi è anche venuta voglia di sperimentare una nuova tecnologia chiamata volumetric capture, che si prestava maggiormente alla fantascienza. La storia da adattare alle due cose è nata quindi quasi per caso.
Alcuni dei suoi film più famosi - District 9, Elysium e Humandroid - hanno una componente fantascientifica. Cos'è che lo avvicina al genere?
Non cerco mai di fare qualcosa che sia dichiaratamente fantascienza. Seguo solo idee che catturano la mia attenzione. Il concetto del cervello inteso come dispositivo computazione per i sensi esterni e l'idea che gli input possano provenire non solo dal tuo corpo ma anche da altre fonti è qualcosa che ho trovato affascinante.
Per quanto riguarda il lato horror del film, ha fatto ricerche sulle tradizioni inerenti ai demoni o ne ha inventato di sana pianta la mitologia?
È sta una combinazione di entrambe le cose. Ho letto molto sulle credenze appartenenti a diverse culture che hanno a fare con i demoni ed è stato piuttosto affascinante. Ma quella presente nel mio film è frutto di fantasia.
Carly Pope, che interpreta Carly, è praticamente presente in ogni scena ed è attraverso i suoi occhi che sperimentiamo i vari contesti del film: simulazioni, incubi, allucinazioni ed eventi soprannaturali. Come mai l'ha scelta e quali caratteristiche ha apportato al ruolo?
Penso che Carly Pope sia davvero piacevole e, se hai un attore che è piacevole, il pubblico si diverte a seguirne le vicende. L'avevo già scelta per altri progetti legati alla mia compagnia, gli Oats Studios, e ha recitato una piccola parte in Elysium: mi è sempre piaciuto lavorare con lei. Quando stavo scrivendo la sceneggiatura, immaginavo qualcuno che le somigliasse e potevo quasi visualizzare come il personaggio le calzasse a pennello. Si è poi rivelata fantastica.
Le scene di simulazione sono sbalorditive e anche parecchio snervanti. Può spiegare come sono state create?
Abbiamo usato una tecnologia estremamente nuova chiamata volumetric capture, acquisizione volumetrica, che credo non sia stata ancora utilizzata per nessun altro film. Fondamentalmente, si tratta di una sorta di immagine tridimensionale in cui gli attori vengono trasformati in forme geometriche. Si ha bisogno di circa 260 telecamere disposte in una sorta di griglia o cupola per riprendere gli attori da tutti i punti di vista possibili.
Quindi, gli attori recitano in un set costruito appositamente per le telecamere e gli sfondi vengono aggiunti in seguito?
Si, si tratta di aspetti indipendenti. Sul set, avevamo solo il nostro sistema volumetrico da 360 telecamere e l'unica cosa che filmavamo erano gli attori. Lavoravano certo in un contesto non facile e non favorevole alla recitazione: ovunque girassero lo sguardo trovavano impalcature e telecamere. Separatamente abbiamo filmato gli ambienti in cui gli attori sarebbero stati inseriti e li abbiamo trasformati in oggetti tridimensionali. Unendo le immagini volumetriche degli attori e gli ambienti in 3D, puoi impostare la ripresa così come vuoi vederla nel film e riprenderla con una videocamera digitale virtuale.
Probabilmente una delle scene più spaventose è quella in cui Sam (Kandyse McClure) passa a casa di Carly nel bel mezzo della notte e le dice che le mostrerà un trucco che lei può fare. Com'è stata realizzata la sequenza? Con gli effetti speciali?
La cosa interessante della scena con Sam è che non ci sono effetti speciali di alcun tipo. Tutto dipende da un artista straordinario. Il suo nome è Troy James ed è semplicemente molto flessibile. Quindi, l'intera sequenza non fa altro che mostrare tutto ciò che lui sa realmente fare. Ci siamo limitati solo a filmarlo.
Che tipo di discussioni ha avuto con Byron Kopman, il direttore della fotografia, sull'aspetto del film?
Odio il mondo in cui nella maggior parte dei film horror gli ambienti bui sembrano eccessivamente illuminati e posticci. Quindi, le nostre discussioni vertevano principalmente su quanta luce potessero avere gli ambienti per sembrare il più reale possibile. Abbiamo ad esempio scene che sono illuminate solo dai fari delle auto o dalle torce che gli attori tengono in mano. L'obiettivo era quello di rendere il tutto più credibile e di generare più senso di paura nel pubblico.
Dove e quando è stato girato Demonic?
Abbiamo girato all'inizio dell'estate del 2020 in Canada, nella British Columbia, in una zona chiamata Okanagan. Abbiamo portato a termine l'acquisizione volumetrica a luglio e ci sono voluti altri otto mesi per mettere insieme le scene di simulazione.
Il compositore Ola Strandh è probabilmente meglio conosciuto come colui che ha realizzato le musiche per il videogame Tom Clancy's The Division. Perché lo ha scelto per la colonna sonora di Demonic?
La musica è per me una grande fonte di ispirazione. Ascolto musica praticamente tutto il tempo. Quindi, ogni volta che incontro nuovi artisti che mi piacciono davvero, prendo nota dei loro nomi. Avevo sentito la colonna sonora del videogame realizzata da Ola e l'ho trovata sorprendente. Non mi faceva pensare automaticamente a un film dell'orrore ma mi piaceva quello che riusciva a fare con molti suoni elettronici. L'ho allora contattato per vedere se era interessato a lavorare con me. Ne è nata una colonna sonora fantastica.
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Commenti (3) vedi tutti
Horror che parte dopo quasi 50' e da quel punto incominciano a vedersi Scene effettivament6e forti ma comunque spesso la Storia non prende nonostante la bravura della Protagonista.voto.4.
commento di chribio1Il primo pensiero va a The Cell, ma qui l'impianto tecnologico è dozzinale (una cuffietta EEG collega menti e preleva immagini...), e la parte neuro-cyber si lega con quella mistico-horror. Un pasticcio noioso che non emoziona, non spaventa e non incuriosisce. Voto 4.
commento di ezzo24Complesso e non banale esercizio di stile, con ibridazione di temi (fantascienza e horror) innestati su un dramma familiare. Ben diretto e recitato, sicuramente originale ma anche poco in linea con le attese di certo tipo di pubblico al quale - trattandosi di un horror - è stato forse inopportunamente indirizzato.
leggi la recensione completa di undying