Regia di Josh Ruben vedi scheda film
C’era una volta...un gioco GDR chiamato Assassino, una specie di esperienza di ruolo dove un gruppo di persone dovevano riuscire a trovare un’assassino nascosto tra loro che, senza farsi scoprire, uccideva gli altri membri del gruppo.
Inventato in Russia con il nome di Mafia questo passatempo é stato poi convertito in moltissimi modi e temi e uno dei più famosi, da noi in Italia, é il gioco da tavola Lupus in Tabula dove l’assassino, nello specifico, é un licantropo che, agendo di notte, uccide gli abitanti di un villaggio medioevale.
Una delle sue ultime evoluzioni di maggior successo é stato il gioco in VR e multiplayer chiamato Werewolves Within uscito nel 2016 per PC e Playstation 4 ad opera di Ubisoft il quale é sostanzialmente il Lupus in Tabula traslato in un videogame.
Un plot classicissimo ed enormemente sfruttato in diversi gameplay che, con la benedizione di Ubisoft Film & Television, il regista Josh Ruben trasforma molto liberamente nella pellicola Werewolves Within, in italiano A Cena con il Lupo (chiaro i richiamo nella titolazione italiana al successo del film Cena con Delitto di Ryan Johnson), per una rivisitazione questa volta cinematografica del tradizionale gioco.
Non che anche questa idea sia poi così originale al cinema.
Basti ricordare negli anni’80 Unico indizio la luna piena oppure, in maniera ancora più palese, il quinto capitolo della saga de L’ululato (Howling V - La rinascita) che presenta tra l’altro molte più analogie con il videogioco della Ubisoft che non lo stesso film di Ruben.
Distribuito da BIM con noleggio Premium su diverse piattaforme (tra cui Sky, Google Play e Amazon Prime Video), il film di Josh Ruben scritto da Mishna Wolff (nomen omen) mostra un concept a cavallo tra diversi medium e un tentativo, non particolarmente riuscito, di seguire le orme del successo letterario dai romanzi gialli di Agatha Christie, sfruttando lo stesso schema giallo del Cluedo e l’espediente del whodunit come base per una commedia piuttosto ingenua adattata a un contesto horror molto anni’80 per una pellicola decisamente mediocre, che non soltanto non diverte più di tanto ma risulta spesso anche abbastanza noiosa ma che, soprattutto, non spaventa affatto.
Anche perché in realtà nemmeno ci prova.
In A Cena con il Lupo tutto é al servizio della comicità e di un’atmosfera estremamente leggera, dove l’umorismo é il protagonista assoluta rispetto all’horror o al thrilling, il tempo dedicato alle stramberie del cast e ai loro rapporti é davvero minuscolo impedendone lo sviluppo dei personaggi e caricando gli aspetti caratteriali di ognuno in modo troppo unidimensionale, lo spettatore viene continuamente confusi da indizi “inutili” che non portano mai a qualche inaspettata rivelazione e l’escalation di gore e violenza finale finisce per annullarsi in una fretta immotivata,
Il cast risulta comunque ben assortito a partire dei protagonisti Sam Richardson (visto di recente anche in La guerra di domani) e Milana Vayntrub, assecondati poi da una folta schiera di caratteristi soprattutto televisivi (Harvey Guillen, Annie Krueger, Michaela Watkins, Wayne Duvall, Michael Chernus, Rebecca Henderson e George Basil).
Ruben nonostante tutto svolge onestamente il suo lavoro, pur con diverse mancanze (soprattutto al montaggio), ma riuscendo a sfruttare a suo vantaggio almeno un’atmosfera che non si prende mai troppo sul serio ma propiziando comunque un film dall’identità troppo poco marcata, che vuole essere simpatico risultando spesso stucchevole, che vuole intrattenere ma con poco ritmo e senza verve per un prodotto destinato però a rimanere nel limbo, piuttosto affollato, di quelle pellicole che avrebbero voluto ma che non ci sono riuscite.
VOTO: 4,5
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