Regia di John Harrison vedi scheda film
Il tempo passa per tutti ....
Quattro brevi episodi del terrore ispirati ad una nota serie televisiva degli Anni '80 ( da noi " Un salto nel buio " ) ... Visto oggi si rivela essere un filmetto adolescenziale che non fa certo l' effetto di trent' anni fa . Il film inizia con una storia che fa da cornice ed intermezzo alle altre tre , un' esile favoletta infantile con una moderna strega cattiva che vuole cucinarsi un ragazzino nel forno . Il suo unico pregio è quello di farci ricordare Debbie Harry , la famosa cantante dei " Blondie " , che interpreta la malvagia cuoca .
Il primo vero episodio è quello più " nobile " , perchè prende spunto da un racconto di Arthur Conan Doyle e presenta un cast giovanile di futuri nomi famosi , come Christian Slater , Steve Buscemi e Julianne Moore . Una storiella carina e beffarda ma facilmente prevedibile . Il secondo episodio , tratto da un raccontino di Stephen King , è quello che dà il titolo italiano all' intera pellicola , e vede protagonisti un terribile gattaccio infernale ed un killer tra i più stupidi mai visti al cinema . Si salva per qualche bell' effettaccio splatter nell' incredibile finale . Il terzo episodio è probabilmente quello meglio riuscito , anche se è forse il più irreale , con protagonisti un artista sfigato ( interpretato da James Remar ) ed un mostruoso gargoyle assassino . Una vicenda malinconicamente romantica e crudele , anche se abbastanza prevedibile . Il regista ( sotto il patrocinio di George Romero ) è l' americano John Harrison , una vita a dirigere roba horror per la televisione . Il suo è un lavoro modesto che mostra inesorabilmente il segno degli anni che sono passati . Nonostante la nostalgia , ormai per me non vale più di 6 .
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