Regia di Márta Mészáros vedi scheda film
39° BERGAMO FILM MEETING - OMAGGIO A MARTA MESZAROS
Il dramma ed il dilemma tipico da ceto alto borghese si manifesta nella vita della agiata e bella donna Edit quando il marito, alto funzionario politico il seno al partito di maggioranza, improvvisamente muore durante una sua missione di lavoro all'estero.
La donna, presa alla sprovvista e circondata da personaggi ed esponenti di spicco del ceto sociale più elevato, si ritrova interdetta ed incredula per non riuscire nemmeno a provare sentimenti definiti a seguito di questo lutto repentino, scombussolata da adempimenti e formalità che la vedono inevitabilmente coinvolta nell'appartamento che la donna condivideva con il marito ed il figlio, studente universitario.
Quando la donna matura la volontà di rinunciare ad ogni lignaggio tipico del suo status privilegiato, a partire da un vitalizio spettantele in virtù del decesso del suo congiunto, il figlio decide di allontanarla a forza dalla vita pubblica, conducendola a forza nella villa di campagna, scortata a vista dalla fidanzata del ragazzo.
Tra le due donne, dapprima sarà scontro totale, ma poi l'atteggiamento reciproco si ammorbidirà fino a raggiungere una sorta di tacita collaborazione, o almeno comprensione.
In Holdudvar, opera seconda della notevole regista ungherese Marta Meszaros - prima donna in assoluto a dirigere un lungometraggio in quella nazione - rappresenta la presa di coscienza e la dignità di una donna che si rifiuta di far finta di amare un coniuge che in realtà detestava da tempo e a cui era legata esclusivamente più da un vincolo a tutti gli effetti di natura esclusivamente burocratica e senza un briciolo di residuo sentimento.
Un comportamento fiero e risoluto da parte di una donna che si impunta con orgoglio, mettendo in imbarazzo quello stesso figlio che pareva - in effetti solo sulla carta - animato da principi di anticonvenzionalità ed intransigenza che lo avevano allontanato da casa.
Un film che spiazza per la freddezza dei comportamenti che muovono i protagonisti, tutti spietati anche quando, come nel caso della protagonista (la bellissima Mari Torocsik), sono guidati dal desiderio consapevole di sfuggire alle false pianificazioni di una unione ormai solo più di pura facciata.
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