Regia di Jean Campbell Hogg, Joshua Carver, Adam Collier, Deveril, Joshua Dickinson, Amy L. Feeley, Jane Gull, Toby Roberts vedi scheda film
Collettivo composto da otto episodi diretti da aspiranti esordienti registi del Suffolk. Nonostante l'ottima idea di ambientare le storie in un reale hotel, oggi abbandonato, scelgono di perseguire - più che l'horror - la commedia, dando al film un taglio da humor inglese del tutto inefficace.
Otto storie di incontri spettrali nel corso dei decenni, che si sono verificati tra le rovine di un grande e antico hotel inglese, il Great White Horse Hotel di Ipswich.
Watching - regia di Jean Campbell Hogg (*)
Paranoica esperienza a lume di candela, da parte di un ospite dell'hotel distratto da un vicino.
40 years - regia di Joshua Carver (*1/2)
1985. Tim (Hugh Fraser) e Julie (Judith Sharp) si ritrovano a festeggiare il quarantesimo anno di matrimonio. Uno solo dei due, però, tutto quel tempo è rimasto ad aspettare nell'hotel.
The contraption - regia di Amy L. Feeley (*)
1924. Francesca (Angeline Hunt) vuole dimostrare al proprietario dell'hotel che è possibile provare l'esistenza dei fantasmi, facendo ricorso a una tecnologia d'avanguardia.
The writer - regia di Joshua Dickinson (**)
1973. Un celebre scrittore, Peter Fearless (Geir Madland), decide di sostare nell'hotel per scrivere il suo prossimo libro.
27b - regia di Adam Collier (**)
1952. Eddie (Andrew Hollingworth) e Betsy (Molly Scurrell), sono una coppia alla ricerca di intimità, che decide di fare tappa al Great White Horse Hotel.
Housekeeping - regia di Deveril (**)
Fin dal primo giorno al servizio del Great White Horse, la governante Maisie (Rocio Rodriguez-Inniss) è costretta a confrontarsi con un fantasma.
Ghost of a chance - regia di Jane Gull (*1/2)
1968. Bob (Miles Jovian) è un cameriere piuttosto svanito, al servizio dell'hotel. Impressionato dalle voci sulla presenza di fantasmi, crea diversi problemi agli ospiti, tra i quali la signora Jones (Mel Winning).
Devil inside - regia di Toby Roberts (*1/2)
2019. George (Paul Moriarty) decide di rifugiarsi assieme alla sua banda di criminali nelle camere abbandonate del Great White Horse Hotel, ormai chiuso da tempo.
Il Great White Horse Hotel, oggi chiuso, è stato per centinaia di anni un vero e storico punto di riferimento per i viaggiatori che sostavano in Inghilterra, visitato nel 1836 anche da Charles Dickens. Il film si apre infatti con una citazione dal suo romanzo "The pickwick papers". E questa è forse la nota più curiosa e interessante di questo antologico al quale ben otto diversi aspiranti registi hanno dato il loro contributo. "Niente sesso, siamo inglesi", è il titolo di una celebre commedia, che in questo caso può essere parafrasata sostituendo la parola horror a sesso. Ironia anglosassone, storie deboli, recitazioni mediocri. The haunted hotel riesce a sprecare un'idea suggestiva (il reale hotel) senza mai colpire nel segno. Otto episodi, uno più brutto dell'altro: una cosa quasi impossibile per un antologico riuscire a raggiungere questo mediocre livello. Tramite la "Film Suffolk", casa di distribuzione del film, i confusi cineasti della zona tentano di farsi notare a livello mondiale. Fallendo clamorosamente nonostante gli 11 riconoscimenti assegnati dalla critica che conta, alla faccia del pubblico e con sospetta obiettività.
"La decenza di un albergo risplende soprattutto nel rigore che impiega a far sparire tutte le tracce degli ospiti precedenti delle sue camere. Deve dare l’illusione che quella camera è occupata da qualcuno per la prima volta. Non è certo facile, anche perché le tracce che lasciamo non sono tutte visibili. Il pensiero della contaminazione psichica di un luogo può ostacolare seriamente il sonno." (Guido Ceronetti)
Trailer
F.P. 11/04/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 94'52") / Data del rilascio UK: 02/04/2021
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