Espandi menu
cerca
The Girl

Regia di Márta Mészáros vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 318
  • Post 218
  • Recensioni 6677
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Girl

di alan smithee
8 stelle

39° BERGAMO FILM MEETING - OMAGGIO A MARTA MESZAROS - MUBI

Ecco il primo lungometraggio che sia mai stato girato da una donna in Ungheria: si tratta dell'esordio di Marta Meszaros, che con questa opera si avvicina già in modo dirompente al mondo e all'orgoglio del mondo femminile.

Il film racconta di una ragazza che, dopo essere cresciuta in un orfanotrofio statale, ed aver trovato lavoro come operaia, decide di rintracciare la madre dopo che costei le inviò inaspettatamente una lettera per contattarla.

Ritrovatala, la ragazza si presenta ai familiari della donna, nel frattempo rifattasi una vita e una famiglia, giustificandosi come una lontana cugina della madre.

Tornerà a casa incontrando lo stesso ragazzo con cui fece il viaggio di andata, e si deciderà a seguirlo fino a consumare un rapporto che si rivelerà liberatorio, ma niente più che un atto istintivo per reagire a quell'incontro fatidico che forse nel suo intimo non ha fatto altro che deluderla.

Già dal suo esordio la Meszaros concentra la sua analisi sul ceto popolare, e snoda la sua vicenda attraverso uno studio ben preciso volto a mettere in luce, in modo particolare, la condizione di sudditanza a cui era condizionata la vita ed il ruolo della donna nella famiglia, rendendo la sua protagonista (una affascinante Kati Kovacs che tornerà a recitare assieme alla regista in Binding sentiments l'anno successivo) una sorta di ribelle dignitosa e determinata, destinata a non essere compresa ed essere considerata dalla società una ribelle ed una provocatrice, diretta responsabile del suo perenne disagio emotivo.

Ma nel film spicca anche la contraddizione insanabile tra il mondo, già caotico per quei tempi, del vivere cittadino con le sue fabbriche ed i turni da rispettare, ed i ritmi più concilianti, ma non meno faticosi, della vita di campagna legata a ciclicità più difficilmente conciliabili. Differenze che rendono il divario tra due generazioni già di per sé lontane, in qualche modo insanabile, e dove ognuna delle parti in causa rimane arroccata con orgoglio attorno alle proprie convinzioni, o costrizioni, a seconda dei casi. 

Splendida fotografia in bianco e nero, una regia di polso in mano ad una esordiente che ha già ben chiaro il proprio percorso narrativo e stilistico, ed una magnifica e seducente Kati Kovacs, protagonista assoluta e vera luce del film e della vicenda, forte del suo sguardo magnetico e fiero che non può lasciare indifferenti.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati