Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Come sempre i film di Rohmer, è un interessante studio sulle dinamiche sentimentali e affettive dei personaggi che rappresenta. Qui si parla sia di amore tra uomo e donna che tra padre e figlia, che formano un complesso gioco di forze, di desideri, di gelosie, di bugie a se stessi e agli altri. Il regista del dialogo non manca di mettere in evidenza contraddizioni dell'animo femminile, che comunque è quello che gli interessa di più. La professoressa, ad esempio, che non sopporta il suo fidanzato, soprattutto per il suo disordine, ma che presto lo sposerà. Rohmer è anche molto interessato ad indagare, oltre che le dinamiche sentimentali e le psicologie, le vere motivazioni di un certo comportamento. La ragazza cerca di buttare l'amica tra le braccia del padre divorziato, e rimane fino all'ultimo un sottile dubbio se vuole semplicemente allontanare l'attuale amante del genitore, percepita come un'intrusa nella famiglia, oppure voglia voglia veramente che il padre si metta con la sua amica. Più volte infatti ella si lamenta di varie situazioni che rimandano ad un comprensibile disappunto per il divorzio dei genitori, e l'antipatia per l'amante potrebbe non essere personale ma solo un'avversione per la sua relazione con suo padre. Manca altresì un giudizio sulla scelta finale della professoressa.
Dall'altro lato c'è il complesso scenario della sparizione della collana, che si intreccia con le varie tensioni tra padre, amante e figlia. Qui però il nodo gorgiano, come altre volte nei film di Rohmer, si scioglie con una semplice tirata all'estremità.
Non è secondo me il migliore film del regista francese, ma certamente non delude ed è sicuramente "romehriano". E poi solo lui sa filmare ragazze molto carine con pudore e castità.
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