Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
È uno dei Rohmer che mi convincono meno, e a suo tempo mi fece anche temere un suo irreversibile calo di ispirazione (timore poi felicemente rivelatosi infondato): in particolare mi sembrò velleitario che, dopo aver appena completato le Commedie e proverbi, a settant’anni si mettesse a pianificare un nuovo ciclo di film. I motivi di perplessità sono vari, a partire dal titolo: dei Racconti delle quattro stagioni, è l’episodio che appare meno esplicitamente legato alla relativa ambientazione; probabilmente la ricerca della collana scomparsa non è un McGuffin sufficiente a reggere l’intera storia (ma è pur vero che altrove il regista si serve di pretesti narrativi anche più esili), e il finale arriva così bruscamente da dar l’impressione di aver lasciato qualcosa in sospeso. Sull’altro piatto della bilancia c’è qualche spunto fiabesco (i tre desideri da esaudire) e un vago senso di disorientamento che accomuna Jeanne a tanti altri protagonisti rohmeriani (in particolare Louise di Le notti della luna piena e Léa di L’amico della mia amica, anche loro alle prese con problemi abitativi); si parla parecchio di filosofia, ma per chi ha amato La mia notte con Maud non è certo un problema. Tuttavia, per una volta, devo condividere uno dei più tipici rimproveri che vengono mossi a Rohmer: questo film sembra girare un po’ a vuoto.
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