Regia di Mel Brooks vedi scheda film
Con "Frankenstein Junior" il più celebre e riuscito dei film di Mel Brooks. Comicità intelligente e spassosa, ben lontana dalla volgarità e stupidità che ha caratterizzato le ultime opere del regista. Alla riuscita del film, oggi successo strepitoso a Broodway, contribuiscono una sceneggiatura da Oscar (puntualmente arrivato), brillante e originale (l'idea di partenza è semplicemente strepitosa: due sfigati pensano di fare i quattrini allestendo il più colossale flop teatrale di tutti i tempi e per fare ciò cercano la sceneggiatura più mostruosa che sia mai stata scritta, il peggior regista del mondo e gli attori più scalcagnati: una moda che oggi a Hollywood sembra parecchio diffusa!!!), una regia piena di ritmo e idee (e Brooks non smentisce il suo amore per il musical, intermezzando la vicenda con alcuni momenti musicali, assai ispirati), e soprattutto una coppia di protagonisti (Zero Mostel e Gene Wilder) in stato di grazia. Volendo si può vedere nel film anche una metafora sulla difficoltà per i produttori di andare incontro ai gusti del pubblico (è sempre più difficile costruire il classico successo annunciato, intuendo quello che può piacere o meno) o peggio sul progressivo degenerare del gusto del pubblico (tema quanto mai attuale, soprattutto in Italia, vedendo gli incassi di certi film) sempre più attratto da opere demenziali e del tutto insensate, vera e propria offesa all'intelligenza umana, come lo spettacolo sulla primavera di Hitler allestito dai due sprovveduti produttori. Momenti clou: l'incontro con l'autore della piece teatrale, vero e proprio fanatico di Hitler e della superiorità tedesca; la visita a casa del regista; Zero Mostel che convince tutte le allegre vecchiette, perdutamente innamorate di lui, a sborsargli i quattrini per allestire lo show; i provini per la scelta del protagonista; Zero Mostel che cerca ci corrompere un critico teatrale, offrendogli dei soldi, nella convinzione che così facendo il critico stroncherà senza pietà lo spettacolo; la prima dello spettacolo con le facce basite degli spettatori di fronte al numero musicale che apre la commedia e con i nostri due protagonisti che festeggiano, ubriacandosi e pensando a quanto diventeranno ricchi, ignari del triste destino che li attende: impossibile non ridere. Meglio invece soprassedere sullo stupido titolo italiano.
Voto: 7+
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