Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Il rapporto fra Herzog e (le forze del)la natura è da sempre stato piuttosto stretto, basti pensare al documentario Fata Morgana, il suo secondo lungometraggio (1970), che già lanciava un preoccupato appello sugli sconvolgimenti ambientali dovuti alla presenza umana sul pianeta; sicuramente dopo aver approfondito oltre ogni misura questo rapporto nel corso delle travagliatissime e infinite riprese di Fitzcarraldo (il suo lavoro precedente, uscito nel 1982), il regista tedesco deve avere imparato qualcosa di più sul tema e come logica conseguenza ne è nato questo film. Dove sognano le formiche verdi è un apologo ecologista profondamente critico nei confronti del progresso, della tecnologia, della presupposta 'civiltà' e anche delle leggi: se all'uomo occidentale tutto è concesso perchè è la giurisprudenza a dargli carta bianca, non va dimenticato che queste stesse leggi sono una sua invenzione che in natura non esiste affatto: perchè non serve. Sceneggiatura di Herzog e dallo scrittore australiano Bob Ellis; protagonista l'apprezzabile Bruce Spence, attore neozelandese già apparso in numerose serie tv australiane; accanto a lui alcuni veri aborigeni del luogo. La pellicola venne presentata a Cannes, senza ottenere alcun premio; pur abbandonando l'esplicito intento di denuncia e critica, Herzog manterrà il focus sulle tribù delle zone primitive del pianeta anche per il suo prossimo lavoro, Cobra verde (1987). 6/10.
Una compagnia mineraria approda in una landa australiana abitata solamente da aborigeni che vivono allo stato primitivo. Le trattative per cominciare a scavare non vanno in porto: gli abitanti del luogo sostengono che i lavori disturberebbero il sonno delle formiche verdi.
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