Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Herzog va al di là dello scontro tra civiltà. Analizza la società contemporanea vedendola come la fine dei sogni, la fine della poesia. Tra materialismo e capitalismo, non c'è più spazio per il sogno. Denaro e progresso come fine di qualcosa, come non ritorno. Il finale apocalittico ricorda le atmosfere di "fata morgana", dove si metteva in discussione il ruolo dell'uomo nel mondo, il senso del suo esistere nella terra. La brutalità umana che non lascia più speranza, rimane il silenzio (interrotto anche questo da macchinari e urla) e una grande malinconia.
La scena chiave: un gruppo di aborigeni che pregano nel supermercato. Quella di Herzog è ironia cinica verso un mondo assurdo, alla sua infinita stupidità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta