Regia di Mariano Cohn, Gastón Duprat vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - CONCORSO
Un ricchissimo imprenditore giunto alla soglia delle 80 primavere, decide che intende essere ricordato come benefattore e, dopo aver vagliato le opportunità, decide di finanziare un film tatto da un libro molto noto, la cui trasposizione viene affidata ad una eccentrica quanto apprezzata cineasta ossessionata dal metodo.
Costei sarà attorniata da due tra i maggiori divi del momento, per la prima volta riuniti assieme in un progetto.
Il film quindi si concentra sulla genesi, particolarmente tormentata e complessa, in cui le intenzioni ed i metodi di lavoro piuttosto particolari della stramba regista devono fronteggiare capricci, rivalità ed atteggiamenti infantili, così come le puerili prese di posizione, delle due capricciose star.
Un nido di vespe, tra ripicche e colpi bassi, utili a far perdere la pazienza a chiunque.
La vicenda, scritta col brio e l'ironia sagace che abbiamo imparato ad apprezzare nella coppia di registi Duprat e Cohn, ovvero quelli del premiatissimo Il cittadino illustre e di Il mio capolavoro, si circonda di in trio di attori qui eccezionali nel riprendere ognuno, soprattutto i due uomini, il personaggio idealizzato di divo da esportazione pronto ad accettare ogni ruolo anche più assurdo di fronte ad un degno cachet (Banderas) e l'altro l'attore di nicchia, di una sinistra che scimmiotta capricciosamente se stessa soprattutto ora che si è guadagnato una tardiva notorietà planetaria (Martinez).
Si aggiunga una Penelope Cruz in gran forma, divertentissima ed in parte, molte gags irresistibili, ed ecco che Official Competition finisce per mantenere le aspettative già alte che si ripongono nella coppia ultra-collaudata di registi, regalando allo spettatore quasi due ore brillanti di divertimento garantito, costruito in modo scaltro ma efficace per farsi apprezzare.
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