Regia di Mariano Cohn, Gastón Duprat vedi scheda film
Film di nicchia, grottesco, intellettuale, ma decisamente piacevole.
Più che una commedia, un film grottesco che mette alla berlina un certo mondo. Abbiamo questo super riccone spagnolo che cerca un modo di passare alla Storia, e decide di promuovere un film. Compra i diritti di un libro scritto da un premio Nobel, assolda una regista top e buon lavoro. Le figure centrali del film sono infatti la regista (la solita ottima Penelope Cruz) e i suoi due attori protagonisti: uno (Banderas) classico divo hollywoodiano (che vorrebbe essere più bravo e impegnato), l’altro il classico attore teatrale e d’essai (Martinez) che sotto sotto vorrebbe essere più famoso e premiato. Tutti e tre non ne escono bene, mentre provano prima di iniziare le riprese: la regista, in definitiva, è una squilibrata; Banderas è superficiale e altalenante; Martinez è quasi talebano nelle sue convinzioni. Il film parla di questo, della lettura della sceneggiatura prima di girare, ed è divertente e interessante in questo. I tre attori sono in realtà dei mostri di bravura, in questo film, tutti e tre a livelli molto alti, e lo dimostrano spesso. Il film è piacevole, gli darò un 7; partecipò senza fortuna a Venezia; costi e incassi da classico film d’essai, se ancora si usa questo termine.
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