Regia di Mariano Cohn, Gastón Duprat vedi scheda film
Non è facile realizzare un film dove si ride dall'inizio alla fine. Duprat e Cohn ci sono riusciti.
Film trattato male a Venezia 78 per quanto riguarda almeno il palmarés (non per le recensioni) e forse distribuito anche peggio, considernado che spesso in Italia a fine Aprile il grande schermo è già diventato un simbolo invernale. Non è la prima volta che il cinema prende in giro se stesso trasformandosi in meta cinema, autocitandosi e prendendosi in giro, ma forse è uno dei rari casi in cui lo fa così bene. "Finale a sorpresa" è uno spasso e lo è dall'inizio alla fine. Il rischio più grande per film comici e irriverenti come questi è quello di perdere brillantezza con il passare dei minuti e di piegarsi a una sceneggiatura sbrigativa e frettolasamente risolutiva soprattutto nella parte finale. Ecco non è questo il caso. La sceneggiatura è un'ascesa continua, si ride in maniera costante sempre, fino ai titoli di coda, le interpretazioni di Crùz, Banderas e Martìnez sono eccezionali, funzionano le battute, ma soprattutto i loro volti, gli ammiccamenti del viso, gli sguardi. Duprat e Cohn hanno fondato oramai un poetica tutta loro, dei tratti prettamente ascrivibili solo a loro stessi, insomma hanno uno stile che li rende dei cineasti a tutti gli effetti. Se possibile guardatelo in lingua originale, perché lo spagnolo contribuisce molto a generare le giuste risate, doppiato, potrebbe perdere in alcune sfumature.
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