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Finale a sorpresa

Regia di Mariano Cohn, Gastón Duprat vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Finale a sorpresa

di obyone
7 stelle

 

Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez

Finale a sorpresa (2021): Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez

 

Venezia 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Che succederebbe se un industriale annoiato non riuscisse a spendere i propri milioni e decidesse di investirne una manciata in un’impresa che esce dalla propria comfort zone? Succederebbe che uno stuolo di manager pagati profumatamente si farebbe in quattro per salvare azienda e stipendio. Se tal investimento fosse un film, saremmo davanti ad un'autentica rovina. Il cinema è un capriccio azzardato, un settore avaro di successi, un viaggio nell'ignoto quanto il neonato turismo spaziale. Un investimento aleatorio che un buon C.d.A si sentirebbe di sconsigliare per qualcosa di più concreto. Quando il vecchio Humberto Suarez (José Luis Gómez), davanti ai propri sbalorditi collaboratori, comunica la volontà di fare qualcosa che lo stimoli ancora una volta ottiene un feedback di sorrisetti imbarazzati e occhi pieni di sorpresa. Massì, massì, perché non un film? Non è forse lo spettacolo un'industria al pari delle altre? Nell'impossibilità di distrarre il vecchio dal proprio progetto, non resta che ridurre le possibilità d'insuccesso ingaggiando i migliori nel loro campo. La regista Lola Cuevas (Penolope Cruz) e gli attori Felix Rivero (Antonio Banderas) e Ivan Torres (Oscar Martinez) sono chiamati a rendere miracolosamente redditizia l'ultima volontà del miliardario. Lei è la regista più in voga del momento mentre loro sono il diavolo e l’acqua santa, due attori che non si amano affatto e le cui carriere seguono binari opposti e paralleli.

Oscar Martinez è un artista che nonostante la monumentale bravura non ha mai avuto un rapporto privilegiato con le masse. Martinez è Torres, ed Ivan è il suo alter ego, un eccellente e rancoroso attore teatrale, sporadicamente impegnato nel cinema, che dal cinema ha ricevuto ben poco. 

Antonio Banderas è Felix. Egocentrico, bizzoso. In due parole un cazzone simpatico che ha saputo vendere bene la propria merce e conquistare pubblico, premi e quell'industria americana tanto detestata dal collega Victor. Felix è Banderas. Il percorso è lo stesso. Dalla Spagna ad Hollywood con danari e premi come il Goya (vinto per davvero per Dolor y Gloria).

Se Felix/Banderas è uomo di cinema Torres/Martinez è uomo di teatro. Con tutte le differenze del caso in termini di popolarità e ricchezza.

Penelope Cruz, infine, è Lola Cuevas. Un po' psicologa, un po' guru, un po' coaching motivazionale. I modi di Cuevas sono troppo eccentrici per il povero Sanchez ma davanti alla migliore, anche se pazza e lesbica, tutto si supporta purché riesca a trasformare un'idea balorda di cinema in un grattacielo di bigliettoni.

 

Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez

Finale a sorpresa (2021): Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez

 

Alla Mostra del Cinema del 2016 “Il cittadino illustre” di Mariano Cohn e Gaston Duprat fu una gradita sorpresa. Il film portò alla ribalta internazionale la verve dissacrante del duo argentino e dimostrò, se ce ne fosse stato bisogno, che una buona commedia vale uno slot in concorso più di un dramma mediocre. Il ritorno di Conh e Duprat era dunque piuttosto atteso per poter rivivere le atmosfere corrosive del precedente lavoro. E per quel che mi riguarda i due registi non hanno deluso le attese e si sono presentati con una commedia al vetriolo che ha portato una buona dose di leggerezza latina ed un cast eccezionale sul tappeto rosso. 

Con la loro nuova creatura la premiata ditta Cohn & Duprat è passata dalla metaletteratura al metacinema. Lo scrittore illustre Daniel Mantovani era personaggio e penna del proprio romanzo mentre "Competencia Oficial" è indagine divertita sugli aspetti comuni all’artista e al suo personaggio cinematografico.

È evidente che i due registi si mettano in gioco nell'evocare i tortuosi sentieri del processo produttivo e si divertano nel descrivere le stranezze di un processo creativo che si nutre dei rapporti bizzarri tra regista e attori. 

Cuevas sottopone Torres e Rivero a prove sfiancanti: recitare con un enorme masso sopra la testa affinché tutte le energie degli attori confluiscano nel testo. E, parimenti, distrugge gli allori conquistati sul palcoscenico, simboli di una carriera passata che necessita di essere riadattata alle direttive dell'artista. Non mancano certo di ironia i due autori che gettano, attraverso il personaggio di Penelope Cruz, palme e leoni nel tritarifiuti. Farlo a Venezia è ancora più divertente poiché il "Cittadino illustre" portò a casa il premio per il miglior attore nel 2016, naturalmente vinto dal grande Oscar Martinez. Cohn & Duprat non si limitano ad attori suscettibili, cinici e spocchiosi ma scherzano sul proprio ruolo di registi e scrittori ed in tal senso non è difficile intravedere dietro la parrucca rossa e vaporosa di Lola Cuevas la più autorevole e discussa donna del cinema argentino, quella Lucrecia Martel già presidente di giuria a Venezia nell'anno delle polemiche su Roman Polanski e sul suo "J'accuse".

"Competencia Oficial" è un backstage che racconta il dietro le quinte di una produzione cinematografica nata dal nulla. Diverte grazie alla travolgente complicità di Penelope Cruz, Oscar Martinez e Antonio Banderas, che hanno celebrato se stessi e il loro ruolo con moltissima ironia, e, grazie a scenette spassose e una scrittura trascinante, mostra il piccato mondo dello spettacolo.

Gli occhi da cerbiatto di Felix che piange amare lacrime di coccodrillo per lo stato vegetativo di Victor è recitazione dentro la recitazione. Esilarante. Ma come dice il titolo italico il finale è a sorpresa forse perché ci sono film che finiscono con i titoli di coda e film che non finiscono mai. Competencia Oficial è uno di questi ultimi, ne sono certo.

 

Penélope Cruz

Finale a sorpresa (2021): Penélope Cruz

 

 

 

 

 

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