Regia di Andrea Papini vedi scheda film
Un documentarista (Pezzotta) propone al direttore di una struttura carceraria di avviare un programma che metta i detenuti nelle condizioni di raccontare il loro punto di vista sulle ragioni che li hanno portati lì. Via i faldoni giudiziari e le carte degli avvocati, per fare posto alla memoria. Viene estratto a sorte un camionista scontroso e poco socievole (Di Leva, decisamente il migliore del gruppo), responsabile di un omicidio assurdo e inspiegabile. Oltre all'abreazione, l'uomo potrà rivivere consapevolmente la propria colpa.
Meritevole di attenzione per il tema trattato, il film di Andrea Papini patisce un incedere lentissimo, qualche concezione di troppo a ellissi e scarti narrativi e una recitazione non sempre all'altezza. Ma gli ultimi venti minuti di film sono davvero potenti e, da soli, valgono l'impegno della visione.
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