Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Jim Jarmusch ci ha abituato al suo cinema surreale e stralunato. Qui di surreale c'è poco, se non la mania del capo-mafia e di sua figlia per i cartoni animati in tv.
Ghost Dog sa tutto dei samurai, ne conosce l'estetica ( fate caso al modo in cui mette a posto le pistole dopo averle usate ), ma ne conosce sopratutto l'etica, e quindi gli ordini del suo padrone-signore si eseguono senza limiti e senza discutere.
Ghost Dog vive da solo, o meglio vive con dei piccioni, che gli servono anche per comunicare con l'esterno, di notte esce , prende in <<prestito >> una macchina di altri e si trasforma in un killer infallibile. Non parla con nessuno, il suo migliore amico e un gelataio che parla solo francese e con cui deve comunicare senza parole, visto che lui parla solo inglese.
La visione del regista della mafia è stralunata, nel descrivere la mediocrità di queste persone nei loro dialoghi e nelle loro manie, per cui alla fine Ghost Dog non può che ucciderli ( quasi) tutti , nel senso che il suo padrone-signore non pùò essere ucciso da un suo samurai. Nell'ultima scena , il nostro finge di accettare il duello del suo padrone, ma in realta scarica la pistola e si suicida per non mancare di rispetto al proprio signore. In definitiva uno dei migliori film del genere, le scene di fuoco sono girate bene, senza parossismi, senza confusioni, senza casini di pallottole e senza spargimenti eccessivi di sangue ( doveva avere addosso un'ottima sostanza per girare così il film )
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