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Labbra

Regia di Lasse Braun vedi scheda film

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La recensione su Labbra

di undying
7 stelle

Il primo hard europeo a sbarcare con successo negli USA, non prima di aver sconvolto Cannes. Opera di Lasse Braun (l'italiano Alberto Ferro), regista che ha saputo raccogliere pareri favorevoli, girando film per adulti, in egual misura da parte di pubblico e critica.

 

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Labbra (1975): locandina


Margaret (Brigitte Maier) affronta un lungo viaggio per arrivare sino ad Amsterdam, dove intende incontrare il suo fidanzato. Sulla nave, partita da Dover (Londra), socializza con Veronique (Véronique Monod), Liza (Frédérique Barral) e Lazlo (Pierre Latour), un violinista che le introduce - una volta giunti in Olanda - in una strana villa dove l'arte erotica viene messa in pratica con morbosa partecipazione del proprietario (un tizio con un uncino al posto d'una mano). E' solo la prima tappa che vede le ragazze sprofondare in un vortice di esperienze sessuali estreme, incontrando di volta in volta personaggi stravaganti ed eccentrici, sino a concludere nella lussuosa tenuta di Lord Weatherby (Robert Le Rai) e Lady Pamela (Tuppy Owens).

 

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 Flano pubblicitario 

 

Interpretato dalla modella di "Penthouse" Brigitte Maier (1952 - 2010), all'epoca compagna del regista, Sensations (in Italia forse distribuito - stando all'imdb - nelle sale cinematografiche come Labbra) è il vero primo hard scritto, prodotto e diretto da Lasse Braun (l'italiano Alberto Ferro), inteso per come basato su una sceneggiatura (opera a più mani, alla quale ha dato contributo anche l'attrice Veronique Monet) al servizio di un lungometraggio per adulti. Sensations è frutto di una coproduzione tra Francia e Olanda - presentata anche al Festival di Cannes nel 1975 - ed è diventato celebre per essere il primo hard europeo a riscuotere enorme successo negli USA. Girato in poco più di dieci giorni tra Belgio, Olanda e Amsterdam, vede anche la partecipazione della celebre scrittrice ed emancipata (sessualmente) Tuppy Owens, nel ruolo dell'esibizionista Pamela. Di fatto l'intero film è centrato sul tema dell'esibizionismo, essendo composto da un insieme di scene (lesbo, etero, di gruppo, old & young, pissing e altre stranezze) sempre spiate da qualcuno. L'atto in sé non è mai intimo, né riservato a una coppia, per Braun diventa invece ragione di aggregazione sociale, di festa e di piacere condiviso.

 

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Sensations: (da sinistra) Helga Trixi e Véronique Monod

 

La cura delle scenografie, degli abiti, l'attenzione alla fotografia: tutti elementi che vanno a braccetto con una valorizzazione dei colori, accentuati e contrastanti, messi in risalto dal regista. Oggetti, abiti, opere d'arte (una scena è girata in una galleria, durante l'esposizione di quadri) diventano così partecipi all'azione; in maniera quasi subliminale anch'essi acquistano un loro fascino, che contribuisce a rendere gli amplessi più erotici. Perché Sensations è un porno, ma prima di essere tale si distingue proprio per una carica sensuale di solito assente nelle pellicole di questo tipo. Anche il budget, stimato in circa 250.000 dollari, indica come Braun - che sui titoli di testa appone il suo vero nome, Alberto Ferro - in qualche maniera intenda esprimere qualcosa di più che non un semplice insieme di dettagli anatomici. I rapporti vengono girati dal regista con buon senso estetico, ripresi in veloci - quando non velocissimi - sketches, e preceduti da scenografie e scene di massa (notevoli le sequenze all'aperto lungo le strade trafficate di Amsterdam) più indicate per un film "serio". Non che non lo sia, serio, questo Sensations. E il fatto che fra donne e uomini "la parità" sia espressa in atti, gesti, modi di fare e diritti al piacere in egual misura indipendentemente dal genere di appartenenza, per un film del 1975 qualcosa significa. 

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Sensations: Helga Trixi

 

Cannes in delirio per Sensations, anticipa il successo USA [1]

 

L’11 maggio del 1975 Sensations è in programmazione al Festival di Cannes: per sette giorni la sala in cui viene trasmesso (con capienza di 800 posti) è letteralmente presa d'assalto dal pubblico. Deve persino intervenire la "Gendarmerie nationale" per cercare di monitorare gli accessi. A novembre dello stesso anno il film viene distribuito negli USA, dove Braun lo sponsorizza a intera pagina sul New York Times. In Francia intanto Sensations viene proiettato in oltre duecentoventi sale cinematografiche. Al successo di pubblico, segue quello di critica, con recensioni entusiaste anche da parte di recensori non "di genere".

 

[1] Fonte: Lasse Braun's Sensations a cura di Fabrizio Fogliato

 

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Brigitte Maier ai tempi del servizio su Penthouse (1974 circa)

 

Brigitte Maier

 

Nata in Germania nel 1952, si trasferisce all'età di quattro anni, assieme alla sua famiglia, negli Stati Uniti. Ventiduenne appare sulla rivista "Penthouse" e l'anno successivo è invece su "Playboy". Coinvolta nel mondo del porno (in genere prende parte a loop, ovvero cortometraggi) quando fidanzata di Lasse Braun, anche prima di interpretare la protagonista in Sensations ha recitato in altre pellicole per adulti. Appare infatti su set - tra i tanti - diretti da  Mac Ahlberg (The second coming of Eva, 1974 - Justine & Juliette le sexorelle, 1975), Anthony Spinelli (Suckula, 1973 - The training of Bunny, 1975) e Lee Frost (Poor Cecily, 1974). Si ritira dall'industria del porno alla fine degli anni Settanta, eclissandosi a vita privata in New York City. Muore purtroppo prematuramente nel 2010, a soli 58 anni d'età. 

 

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"Il miglior modo di distruggere il ponte tra il visibile e l’invisibile consiste nel tentare di spiegare le emozioni. Le emozioni erano cavalli selvaggi, e Brida sapeva che in nessun momento la ragione era in grado di dominarle completamente." (Paulo Coelho)

 

F.P. 01/04/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 77'56")

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