Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Witness Infection

di undying

1 stelle

Horror comedy acclamata a molti festival del settore. La solita storia di zombi, questa volta generati da salsicce infette che contaminano due rivali famiglie mafiose italo-americane.

Due famiglie mafiose rivali vengono trasferite, per errore nella stessa località, dall'Agenzia per la protezione dei testimoni a Lake Elsinore (California). Per riappacificarsi e per una serie di convenienze economiche, i padrini delle rispettive fazioni decidono di dare corso a un matrimonio combinato tra Carlo (Robert Belushi) e Patricia (Erinn Hayes), entrambi appartenenti alle opposte casate. Durante una cena tra i futuri sposi e i loro parenti, Carlo dichiara di non essere innamorato di Patricia. Nei paraggi due cacciatori, dopo aver mangiato salsicce italiane del marchio Tablioni (!), si trasformano in pericolosi zombies. E non sono i soli: alla cena dei mafiosi italo-americani quasi tutti hanno abusato di quelle stesse salsicce. I sintomi che annunciano la trasformazione in morti viventi (ovviamente aggressivi e affamati di carne umana) si manifestano con rumorose e mefìtiche flatulenze. Qual è la causa dell'infezione? Il mafioso Vito Morelli è stato giustiziato da una cosca rivale e la sua carne è finita come riempimento nelle salsicce incriminate!

Parmigiano, polpette, salsicce italiane, Gucci. Ancora: protagonisti che si chiamano Filomena, Mario, Carlo, Dante, con tutto il corredo di inaccettabile parodia della nostra nazione (il patriarcato, la Sicilia citata in senso denigratorio). Ci vedono così gli americani? Mafiosi e stupidi, ancora fermi alla mentalità medievale dei matrimoni combinati? Bocche famaliche avide di salsiccia da mangiare magari con una spruzzatina di parmigiano (sic)? Non conoscendo i precedenti di Andy Palmer, regista qui al lavoro sulla delirante sceneggiatura di Carlos Alazraqui e Jill-Michele Melean (perché lì, negli States, le due attività sono solitamente ben distinte), andiamo a dare un'occhiata sull'imdb. Chi è mai costui, del quale nella tanto derisa Italia mai è arrivata opera? In prevalenza editore, ma anche produttore e appunto cineasta. Perché un film come Witness infection potrebbe solo essere opera del solito esordiente incapace. Invece no, prima di questa schifezza troviamo che ha diretto: Find me e Alien strain girati nel 2014, The funhouse massacre (2015), Badlands of Kain (2016) e Camp Cold Brook (2018). Tutti film impietosamente massacrati dal pubblico. Non è possibile che un regista che colleziona solo flops e in numero consistente sia ancora sulla scena e addirittura, in questa circostanza, vincitore del miglior lungometraggio all'Horror Hound Film Festival, miglior regista al Frostbite International Film Festival e la lista prosegue con il Portland Horror Film Festival e l'Ha Comedy Arts Festival. Non solo: Witness infection viene lodato come "una corsa sfrenata di divertimento rauco" (Horror Buzz). E i poco sinceri estimatori del regista insistono, asserendo che "il lungometraggio di Andy Palmer ha intrattenuto il pubblico ai festival cinematografici, raccogliendo il suo seguito di culto anche prima della sua ampia uscita". (WeAreMovieGeeks.com).

Fresco fresco di rilascio il 30 marzo 2021 (ormai potevano distribuirlo l'1 aprile: sarebbe stato un bel pesce), alla faccia dei premi e dei giudizi degli opinionisti che contano, sull'imdb si è già beccato la media di 4 (con 30 voti). Il pubblico non è più disposto a credere agli spot promozionali influenti. E ha sviluppato un giudizio critico ben migliore di quello blasonato delle riviste e degli specialisti del settore. Witness infection è d'un brutto da far star male. Siamo ancora lì, agli zombi dementi e alla commedia con ultima mezz'ora splatter. Girata male, mal fotografata e con battute pecoreccie e scoreggione. Le citazioni sono tante, ma banali come poche altre volte capita di vedere. Siamo fermi a cose che vedono una protagonista di colore, Rose (Monique Coleman), tirare in ballo gli sventurati destini dei suoi simili in film precedenti (Samuel L. Jackson in Jurassik Park, Duane Jones ne La notte dei morti viventi). Certamente ogni film ha un suo perché. In questo caso, vuoi vedere che c'entra davvero la mafia? Unica ragione che può spiegare la presenza di Andy Palmer dietro una macchina da presa e il suo caloroso accoglimento ai vari festival.

"Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda
Noi ci dobbiamo ribellare
Prima che sia troppo tardi
Prima di abituarci alle loro facce
Prima di non accorgerci più di niente."
(Peppino Impastato)

Trailer