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Don't Look Up

Regia di Adam McKay vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su Don't Look Up

di Gangs 87
7 stelle

Durante uno dei loro studi, il professor Randall Mindy e la sua studentessa di astronomia Kate Dibiasky rilevano l'esistenza di una cometa non ancora identificata, in rotta di collisione con la Terra. I due scienziati cercano, in ogni modo, di avvertire tutti sulla Terra che il meteorite distruggerà il pianeta in sei mesi.

 

La nuova creatura di Adam McKay appartiene ad un genere non meglio identificato. Partendo da un’emergenza planetaria (che di questi tempi non può non farci pensare alla pandemia in corso) e dall’esigenza di comunicarne l’impatto disastroso a livello globale, McKay ci mostra, senza mezzi termini, tutti i meccanismi, mediatici, politici e soprattutto psicologici, che entrano in gioco quando l’umanità tutta si trova a dover affrontare un’emergenza, utilizzando, fin dove è possibile, l’ironia.

 

Un disaster movie satirico che ha l’obiettivo di smascherare i difetti umani che nel tempo si sono acuiti, peggiorando. Che sia l’incapacità di ascoltare o piuttosto la smania di far prevalere su tutto i propri interessi cercando sempre un tornaconto, anche a discapito di chiunque altro, il film di McKay fa ridere, di rabbia.

 

Servendosi di un cast ricco di nomi e volti noti: Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett, Mark Rylance e Timothée Chalamet, sono solo alcuni dei pomposi nomi che compaiono nei colorati titoli di testa (e di coda), scimmiotta ogni genere di personaggio che ci circonda. Dal presidente degli Stati Uniti, donna, al ricco quanto inquietante nerd informatico; dal personaggio amato dai social media al presentatore televisivo malato di perbenismo. Vi assicuriamo che non manca nessuno.

 

Imbastendo un finale commovente e ricco di significato, Adam McKay scrive una sceneggiatura che definisce il carattere dell’umano medio che popola la Terra; con quel suo menefreghismo cosmico capace di oscurare la più terribile delle previsioni anteponendogli l’interesse per lo scoop del momento; minimizza le conseguenze della catastrofe fino a carpirne la possibilità di un ritorno economico riuscendo infine anche ad abituarsi, perché dopotutto l’uomo si abitua a tutto, al fatto che la morte incombe e non resta fare altro che scendervi a patti.

 

Per quanto in sostanza il film di McKay risulti imperfetto, inizialmente troppo lento e sovraccarico di attori noti, di personaggi in certi casi troppo caricaturale, è senza dubbio una delle pellicole migliori di questo 2021 in via di conclusione.

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