Regia di Adam McKay vedi scheda film
Vorrebbe essere satirico, ma non fa ridere né diverte. Vorrebbe sbeffeggiare i complottisti, ed è esso stesso complottista (la presidente degli USA ubbidisce supinamente al capo di una multinazionale). Vorrebbe parlare di problemi globali, ma non guarda mai oltre il cortile di casa propria (cioè gli States). Un fiasco completo. Voto: 4.
Buona l'idea di partenza, scarsa la realizzazione.
Film lentissimo e infarcito di scene assolutamente superflue, cui manca quell'ironia (vuoi demenziale e dissacrante come in Idiocracy, vuoi caustica e sofisticata come in Sesso e potere) che permette di distaccarsi e di riderci sopra.
Abbiamo quindi una galleria di personaggi squallidi, uguali a quelli cui siamo abituati appena accendiamo la TV, "non abbastanza furbi per essere malvagi come credete" (una delle poche frasi azzeccate del film).
Ugualmente scoraggiante è la visione americano centrica che permea tutta la pellicola: non si capisce il resto del mondo che ci sta a fare, mentre la presidente degli Stati Uniti mette a rischio l'intera umanità per la brama di profitto della multinazionale che le finanzia la campagna elettorale. Mentre che una missione spaziale del costo di miliardi di dollari venga interrotta sul più bello, così, di botto, senza senso, resta difficile da credere, anche con la sospensione dell'incredulità.
L'ultima scena, dove finalmente ci si lascia andare e si spinge sul pedale della parodia, funziona, ma non basta a salvare un film decisamente mediocre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta