Regia di George Miller vedi scheda film
Il miglior fantasy degli ultimi anni (per quanto sia estremamente riduttivo confinarlo a un genere) mostra un vero cuore romantico del tutto inedito al cinema di George Miller (e al cinema recente in generale, pressoché cupo e nichilista). Oltre a questo, è una magnifica ode all’immaginazione (nutrita da mille ispirazioni e suggestioni, non ultima “Le mille e una notte”) e all’arte del racconto orale (quindi, trasversalmente, cinematografico), con umori new age sapientemente moderati e un gusto visionario sfrenato che richiama in più punti Fellini e splende di un’esotismo suadente. Un’esperienza profonda ed emozionante, che è in primis una stupenda favola (come dichiarato dalla protagonista stessa, che all’inizio ci ammonisce: “La mia storia è vera anche se raccontata come una favola”), e più sottotraccia la prova di un cinema che è ancora capace di immaginarsi mondi e renderli possibili ai nostri occhi estasiati.
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