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I delfini

Regia di Francesco Maselli vedi scheda film

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La recensione su I delfini

di Gioccik
8 stelle

Amaro ritratto di un gruppo di giovani della provincia italiana industrializzata di inizi anni 60.

I "delfini" non sono altro che un gruppo chiuso, una cerchia di persone destinate nel bene o nel male ad ereditare un cospicuo patrimonio lasciato dai genitori, questa è la differenza tra loro ed i comuni mortali che sono al di là della vetrata del caffè "Meletti". Il locale è un loro punto di ritrovo e di esposizione alla pubblica piazza, un loro modo per marcare il territorio, è difficile entrare a far parte del loro giro, o si ha la "grana" oppure bisogna essere una bella donna ma con il rischio di fare la fine della ragazza usa e getta.

Il regista Maselli non fa sconti, non trova un pregio per questi rampolli dell'alta società le cui vite sono senza un uscita, l'unico che comprende un pò è Anselmo, il narratore del racconto, quello che ricalca il personaggio consapevole, in pratica quello del pentito ma che alla fine cede per debolezza. Poi c'è Fedora, la bella ragazza aspirante delfina, la cui unica ambizione è entrare nel giro, naturalmente lo farà frequentando il bello del gruppo, l'arrogante e cinico Alberto (Tomas Milian) .

Maselli utilizza la suggestiva piazza centrale di Ascoli, una piazza vuota , con le auto di lusso parcheggiate di fronte al caffè pronte a scattare per una futile destinazione o per un insignificante festa, forse per rimarcare il destino dei “delfini”, che si riassume in una corsa nel nulla, come quella che fa Alberto dove noncurante sorpassa persino un ambulanza.

Una pellicola importante con un grande cast, dove gli attori danno una buona interpretazione corale nel rappresentare il gruppo di giovani, un film dove non era facile rappresentare la noia e la futilità di certi personaggi senza lasciare lo spettatore nella monotonia della visione.

 

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