Regia di Wilma Labate vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - ORIZZONTI EXTRA Tra le strade del centro cittadino triestine, la macchina da presa vaglia il movimento della folla, indecisa su chi seguire.
Dopo un po' l'attenzione si sposta su una ragazza carina ma dagli atteggiamenti riservati, mentre si attrarrà a rincasare comprando alcune cose al bar. La nota con fare bramoso un ragazzo, a cui brillano gli occhi da predatore, e che il giorno successivo la avvicina con una scusa.
È un bel ragazzo, e la nostra giovane, Nadia, sempre solitaria e muta, si lascia convincere a seguirlo. Verrà brutalmente stuprata, incapace poi di condividere il suo shock ed il suo dramma con chiunque.
Ritrovatasi incinta, dovrà decidere se interrompere la gravidanza o tenere la creatura, mentre il mondo davanti a lei continua a girare e a rivelarsi freddi, crudele, pieno di pregiudizi e di supponenza.
Da uno script dei fratelli D'Innocenzo, che si riconoscono per un per nulla scontato realismo che evita di fare precipitare la pellicola in trappole televisive del solito prodotto sciapo da denuncia ammiccante, La ragazza ha volato aggiunge a questa sua crudezza di fondo salvifica uno speciale tocco femminile di una Labate ispirata e decisa a sondare in profondo lo stato d'animo della giovane, senza incappare in eccessivi patetismi, e risultando solo in parte vittima di eccessiva schematizzazione.
Ne deriva un film semplice e povero che, nonostante il cast volenteroso ma un po' acerbo, si salva almeno in parte dalle insidie di una denuncia fine a se stessa, focalizzandosi su una materia complessa su cui era davvero difficile non inciampare in facili moralismi e inutili banalizzazioni.
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