Regia di Wilma Labate vedi scheda film
Nadia (Noce) è una sedicenne taciturna che frequenta un istituto alberghiero a Trieste. Un giorno un coetaneo (Zunic) dai modi meno gentili di Totò Riina la stupra, ancora vergine. Pescando il più improbabile degli assi, rimane anche incinta. Sul finale recupera la parola in famiglia.
Micidiale cocktail Wilma Labate (in cabina di regia dopo film come La mia generazione, Domenica, Signorina Effe) / fratelli d’Innocenzo, i più sopravvalutati registi del cinema italiano, qui unici autori della sceneggiatura. E si vede, anzi, si sente, perché senza una idea, per quanto lillipuziana in testa, i due si affidano a interminabili silenzi, mentre la regia indugia su inquadrature fisse che, al confronto, i film di Tarkovskij sembrano action movie sudcoreani.
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