Regia di Daniele D'Anza vedi scheda film
William Wilson è un uomo tormentato e violento; la sua complicata relazione con Eleanor Usher è lo specchio delle nevrosi di Wilson, ossessionato da un suo omonimo.
Già una decina di anni prima, per uno degli episodi che componevano Tre passi nel delirio (1968), Louis Malle portò sul grande schermo il racconto William Wilson, di Edgar Allan Poe; qui Daniele D'Anza – che è anche il regista – e Biagio Proietti rimaneggiano (e piuttosto nettamente) il medesimo testo per dar vita a un inquietante film televisivo non privo di momenti riusciti, ma che perde comunque qualsiasi confronto con il lavoro di Malle. Il delirio di William Wilson è il terzo dei quattro episodi ispirati da storie di Poe che nel 1979 D'Anza diresse per la Rai, sotto il titolo complessivo di Racconti fantastici; l'unico interprete sempre presente nel poker di mediometraggi è Philippe Leroy, mentre in questo film compaiono anche Janet Agren, Nino Castelnuovo e Giorgio Biavati. Al di là di qualche scelta narrativa azzardata, presumibilmente dettata dalla necessità di contenere i costi (l'idea di ambientare la gran parte delle quattro trame all'interno di una villa, per es.), l'idea ha il suo fascino e si può sopportare anche il ritmo più blando rispetto ai primi due episodi della serie; ciò che magari si fatica a digerire è il colpo di scena finale, palese da un bel pezzo – e anche la scena del duello di per sé è girata in maniera francamente approssimativa. Fotografia di Blasco Giurato e colonna sonora dei Pooh sono comunque una certezza. 3,5/10.
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