Regia di Sam Curtain vedi scheda film
Secondo lungometraggio, dopo Blood hunt (2017), dell'australiano Sam Curtain. Poco sanguinario ma psicologicamente angosciante, The slaughterhouse killer è stato co-prodotto anche da uno dei fratelli Onetti (Nicolás).
Box (Craig Ingham) lavora in un macello. Solitario, di statura abnorme, evitato da colleghi e conoscenti, quando si trova a fare da tutor a Nathan (James Mason), detenuto in libertà vigilata appena assunto, trova finalmente una inaspettata amicizia che diventa presto una pericolosa relazione. Box infatti uccide crudelmente - di fronte a Nathan - un collega, colpevole di tenere un atteggiamento da bullo nei confronti del nuovo arrivato. È solo il primo delitto, concluso materialmente al macello per disfarsi del corpo del disgraziato. Una donna, un anziano e una coppia in tenda sono le successive vittime di Box, che solitamente si trascina dietro, come inerme spettatore, anche Nathan. Quando, per liberarsi di un testimone scomodo, Box spinge il socio ad uccidere un bambino, tra i due il rapporto si frantuma. Ex complici, ora Nathan e Box si ritrovano uno contro l'altro.
Opera indipendente in arrivo dall'Australia, seconda regia - dopo l'interessante Blood hunt (2017) - di Sam Curtain, coprodotta anche dall'argentino Nicolás Onetti (al pari di Butchers). Questa volta, a differenza del precedente lavoro, Curtain non eccede in efferatezze sul piano puramente grafico. Nonostante sia ambientato in un vero macello, The slaughterhouse killer risalta per la plausibilità della criminosa vicenda e per la recitazione del mostruoso Craig Ingham (lo stesso anno apparso anche in Bloody Hell), personaggio dal look davvero inquietante che contempla un fisico dalla stazza fuori ordinanza, abbinato a un viso da folle sanguinario, incazzato a prescindere con il prossimo.
Piuttosto corto ma ben girato e interpretato, è il classico horror verosimile (quindi disturbante) su un serial killer irrefrenabile, privo di sentimenti e probabilmente arrivato a compiere azioni estreme per colpa di un'attività (macellaio) che lo induce gradualmente a perdere il lume della ragione, arrivando a non fare più alcuna distinzione tra animali ed esseri umani. Curtain conferma di essere un buon regista, anche se la sceneggiatura avrebbe potuto essere sviluppata forse con più profondità, almeno per quanto riguarda la psicologia del viscido protagonista. Attualmente è già all'opera su un altro horror, in fase di pre-produzione, dal titolo esplicito di Beaten to death.
"Mattatoio. Luogo dove bestie massacrano altre bestie. È situato in genere a una certa distanza dagli abitati della specie umana, in modo che chi mangia carne non sia disturbato dalla vista del sangue." (Ambrose Bierce)
Trailer
F.P. 13/05/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 78'09")
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