Regia di Paul Wheeler vedi scheda film
In questo spettacolo Jimmy Carr offre al suo pubblico un menu piuttosto variegato: comincia imitando una carrellata di accenti regionali britannici, passa a qualche battuta corredata da illustrazioni proiettate sul megaschermo alle sue spalle, intrattiene una surreale chiacchierata improvvisata con uno spettatore invitato sul palco, riserva uno spazio di qualche minuto per farsi insultare dal pubblico (!) e, naturalmente, serve ben caldo il piatto forte del menu: una raffica di battute a sfondo sessuale e politicamente scorrettissime.
Questo Being funny è il settimo spettacolo in sette anni (!) per Jimmy Carr, stand up comedian britannico elegante e garbato, ma capace di ironizzare pesantemente sugli argomenti più politicamente scorretti immaginabili, sesso (e perversioni) in primis. Registrato alla Symphony Hall di Birmingham e prodotto da Channel 4, lo show è forse il più dinamico dell'intera carriera di Carr, con una scaletta ampia – cento minuti di durata: normalmente questo tipo di spettacolo si attesta sull'ora di lunghezza – e varia, che accosta i due principali punti di forza del comico: le battute one-liner (battute secche, indipendenti dal resto del discorso) e l'improvvisazione con il pubblico. Addirittura nella seconda metà di Being Funny Carr riserva alcuni minuti agli insulti del pubblico: gliene piovono addosso parecchi e di tutti i tipi, ma lui sa destreggiarsi da par suo, restituendoli di volta in volta rincarati. Regia di Paul Wheeler, come per il precedente Making people laugh (2010); sconsigliato al pubblico più sensibile, esilarante per chi ama la cosiddetta black comedy e non crede che una battuta possa avere dei limiti nei toni, nel linguaggio e negli argomenti. 6/10.
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