Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film
Tempestivo e chirurgico, aulico e passionale, "I briganti di Zabut" è un film che rivolge lucidamente il proprio sguardo a un passato che ritorna drammaticamente nelle vicende quotidiane.
Si parla di collusione tra Stato e Mafia, del ruolo poco chiaro di istituzioni quali sindacati e cooperative, delle vili prepotenze di notabili e feudatari, dell'iniziativa come scelta politica e sociale che ricade sulle spalle dei meno abbienti, poveri cristi che, vinti dalla disperazione e pieni di sano orgoglio, vengono coinvolti loro malgrado in problematiche troppo grandi.
Canto del popolo, potente come e più della penna, quello di Pasquale Scimeca è un'opera da non perdere, preziosa come un libro introvabile, memoria collettiva da riscoprire e tramandare.
L'imponente fisicità degli attori si tramuta felicemente in un verso poetico intenso, un intarsio che rafforza il legame tra passato e presente. "I briganti di Zabut" è un cinema meravigliosamente disarmonico, partecipe, cavalleresco: il montaggio si permette di svelare un trucco, la fotografia illumina le coscienze.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta