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Il silenzio sul mare

Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il silenzio sul mare

di giansnow89
8 stelle

Un Kitano stranamente meditativo, un film orientale molto più anni '50 che '90.

Il senso della storia dell'uomo è da ricercarsi in quel filo ininterrotto di piccole e grandi scelte che tutti i soggetti compiono, o dovrebbero compiere, nel corso della propria esistenza. In fondo è la scelta ciò che distingue l'uomo dall'animale, che agisce unicamente per istinto e per abitudine. L'uomo si avvicina tanto più alla bestia quanto più rifiuta di scegliere. La meccanica routine "mi alzo-lavoro-mangio-dormo-ripetere ciclo" è deprimente. La società, nel suo delirio ordinatore, la pretende, tale routine; l'uomo piccolo, ahinoi, razza dominante, almeno in senso numerico, guarda ad essa come a un rifugio sicuro e provvidenziale. L'uomo che vive di routine non coglie la finitudine della vita: vive un giorno uguale all'altro e si dimentica col tempo di camminare su una corda sospesa sopra l'abisso. Shigeru, il protagonista del nostro film, passa la sua esistenza caricando rifiuti sopra un camion della nettezza urbana. C'è qualcosa di più deprimente? E' un uomo sconfitto dalla società; è sconfitto anche dalla natura, è sordo. Un giorno vede una tavoletta da surf, gettata sulla strada, dimenticata. L'eletto è colui che scorge, guardando dalla cruna di un ago, il Paradiso. Tanti di noi fra la tavoletta e il camion dei rifiuti sceglierebbero il camion: una scelta idiota e infelice. Shigeru pagherà il più alto tributo per il suo affronto; ma è un ben misero obolo, se comparato con quegli ingenui che sacrificano il senso più elevato e puro dell'esistenza - che Shigeru invece raggiunge, conosce, esperisce - per cose vuote come il denaro, la carriera, l'illusione di benessere. La morte non è un male, perché non lo è la natura; la morte è solo un limite, che va compreso e non temuto. Le segrete beatitudini a cui viene ammesso chi guarda de visu la morte, da pari a pari, senza venerazione e senza paura, sono quanto di più vicino all'idea di Paradiso ci possa essere. E la colonna sonora di questo magnifico idillio non può che essere un velo di silenzio ad un tempo mortale e vitale, la colonna sonora dell'universo.

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