Regia di Jeymes Samuel vedi scheda film
Curioso western ultramoderno, con innesti (specie musicali) interessanti, apprezzabili spiritosaggini (Maysville, la Città dei Bianchi, tutta costruita di bianco), ardite curvature temporal/ideali (la scena del balletto al saloon, colorata come nemmeno nel duemila e trenta) che distraggono piacevolmente dalla canonicità sulla quale pure saldamente si appoggia (i buoni, i cattivi, l’amore, i soldi, la famiglia). Aspirazioni Tarantiniane, a tratti giustificate. Snodi di sceneggiatura archiviabili come "divertissement". Forse troppo lungo, ma l'eccezionale performance collettiva di tutto il cast sopperisce al difetto. Da non disdegnare affatto, diffidare degli snob.
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