La recensione su Paw Patrol: Il film

di obyone

6 stelle

Ha dell'incredibile il successo commerciale del film "Paw Patrol" che ha raggiunto alcune sale italiane in anteprima nei giorni scorsi ed uscirà definitivamente nel week-end. A fronte di un budget che si aggira intorno ai 26 milioni di dollari ne ha guadagnati 35 nelle sale nordamericane malgrado la contemporanea diffusione su Paramount+ negli Stati Uniti. Ben più clamoroso il successo nel resto dei continenti che porta il totale worldwide a poco meno di 100 milioni di dollari che in tempi di pandemia è un risultato straordinario. Per spiegare questo successo è sufficiente ricordare le fortune televisive dei cagnolini di Adventure Bay, improbabili e simpatici eroi capitanati da Ryder, che affrontano ogni pericolo, a bordo dei propri mezzi, per sistemare la marea di guai che travolge la cittadina di Adventure Bay.

La serie nacque dalla divisione Entertainment della canadese Spin Master che aveva fiutato il potenziale binomio cartoon/giocattoli. Basta una serie di successo per vendere giocattoli e bastano episodi speciali e rinnovi (le stagioni sono 8 per ora) per permettere di conquistare nuovi bambini e fidelizzare quelli vecchi. Non a caso in camera di mio figlio c'è una dozzina di veicoli acquistati per "rivivere" le avventure di "Zuma", "Rocky" e compagnia bella, alcuni dei quali acquistati nel corso degli anni con l'uscita delle nuove stagioni e la comparsa di nuovi personaggi. Un nuovo personaggio, la cagnetta Liberty, è il traino della storia raccontata nel film distribuito da Paramount. È lei che chiama la Paw Patrol nella città di Adventure City affinché Ryder e i suoi cuccioli riparino i danni provocati dal narciso primo cittadino, il sindaco Humdinger, che, assieme ai suoi antipatici gatti, mette in pericolo la cittadinanza. La città assomiglia a New York ed il sindaco all'ex presidente americano.

Il film è piaciuto molto a mio figlio che è un abituale fruitore della serie dall'età di 2 anni. Mi ha già chiesto quando uscirà il prossimo film e questo la dice lunga. A 7 anni quasi fatti non credevo gli sarebbe piaciuto un film tratto da una serie per bambini in età prescolare. Lui già guarda le serie Marvel per ragazzini, per intenderci. A parte, dunque, la famigliarità con situazioni e personaggi, che ha giovato moltissimo alla visione, credo che il mio bambino sia stato lusingato da una trama più complessa e da un disegno più sofisticato. Siamo sempre nel mondo dei bambini piccoli ma le avventure dei cani sembrano più verosimili e c'è una maggior attenzione al carattere dei protagonisti, in particolare a quelli di Chase e Liberty che occupano lo spazio maggiore nella sceneggiatura. L'ambientazione ha permesso, infine, di produrre un nuovo ed attraente immaginario sdoganando la Paw Patrol dal bucolico ma anche un po' sciocchino villaggio di Adventure Bay.

I Paw Patrol sono dunque cresciuti, insieme ai piccoli fan che seguono la serie animata fin dal 2013, e si sono adattati ad una nuova veste grafica e ad un'ironia più comprensibile agli adulti che accompagnano i figli al cinema e chiedono di assistere ad uno spettacolo piacevole. I bimbi rimangono, pur sempre, il target dell'operazione ma ora sono un po' più grandi ed un po' più sofisticati.

Charlie Chaplin Cinemas - Arzignano (Vi)