Trama
Pierfrancesco Mai, 65 anni, è un dottore che lavora come guardia medica notturna. Ed è anche un uomo pieno di acciacchi, burbero e per nulla empatico con i pazienti. Una notte ha un fortuito incidente con Mario, un rider trentenne che consegna cibo a domicilio. Mario non si fa nulla ma la sua bici è distrutta. A causa dell'impatto, Pierfrancesco vede, invece, riacutizzarsi la sua perenne sciatalgia e non può più guidare. I due rischiano di perdere il lavoro, ma al dottore viene un’idea che salva entrambi: Mario, "guidato" a distanza da Pierfrancesco tramite un auricolare, andrà a fare le visite al posto suo e con l’auto del medico faranno anche le consegne a domicilio. Dopo una serie di rocambolesche (dis)avventure i due impareranno a sostenersi a vicenda e la notte volgerà al termine cambiando in meglio le loro vite.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Una notte da dottore è solo all’apparenza un film-commedia, perché sotto il pretesto comico dell’incontro tra due personaggi diametralmente opposti, nasconde un tema ben più delicato e universale: la paternità, e il suo inevitabile correlato, l’essere figli. Scopriamo così che il cinismo e il malessere esistenziale di Pierfrancesco (Diego Abatantuono) non sono solo il frutto dell’età e delle delusioni della vita, quanto della difficoltà di assumersi fino in fondo la responsabilità che l’essere genitori richiede e prevede. Quello che fa difetto al burbero dottore non è il sentimento, bensì la ben più complicata e concretissima semplicità dell’essere presente, anche a costo di mettere da parte le proprie ambizioni, fossero anche nobili come quelle di chi lavora per migliorare il mondo, ma talvolta non vede i bisogni di chi gli sta più vicino. Finendo magari, come accade a Pierfrancesco, per ritrovarsi atrofizzato anche nei sentimenti.
Altrettanto, per quanto in modo rocambolesco, Mario (Frank Matano) si ritrova investito di un ruolo che richiede responsabilità. Inizialmente senza volerlo, il medico gli regala quella fiducia in sé che ogni figlio dovrebbe ricevere dal padre. E con questa iniezione di autostima il giovane rider può avviarsi verso la vita adulta, dove la sua generosità e genuinità non saranno più oggetto di scherno, ma le armi per destreggiarsi tra gli ostacoli del mondo.
Girare un film tutto di notte è stato emozionante. Ancor di più in una Roma resa deserta dalla pandemia, perfettamente aderente al viaggio verso il giorno dei due protagonisti.
Il film è stato scritto sempre pensando a Diego e Frank, tanto che non ho dovuto quasi dirigerli. Lasciandoli liberi di agire, loro sono riusciti a portare a compimento quello che avevamo immaginato in fase di sceneggiatura, fino a raggiungere una profondità che ha finito per trascendere le nostre intenzioni originali.
Sono molto orgoglioso del cast. Un ricordo particolare va ad Antonio Salines. Penso sia stato il suo ultimo film e ci tengo a dedicarglielo, con il rimpianto di non averlo conosciuto prima e la certezza che nell’eternità, se lui lo vorrà, sarà uno di quegli attori di cui non farò mai più a meno".
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Commenti (4) vedi tutti
film divertente e originale sottovalutato. Pochi hanno capito la satira sulla professione medica.
commento di gherritLe tematiche diciamo così più profonde sono poco sviluppate ed il film gira soprattutto intorno alla questione più leggera dello scambio di persona. Abatantuono è attore di peso di grande valore aggiunto per la pellicola ma sinceramente quello che lui dà Matano toglie. Tutto sommato medio.
commento di bombo1Una commedia disimpegnata ma divertente ...
leggi la recensione completa di daniele64Nonostante le attese prossime allo zero, il film finisce per essere piacevole e divertire soprattutto nella sua fase centrale.
leggi la recensione completa di silviodifede