Regia di Walter Hill vedi scheda film
XXII° secolo: l’astronave medica Nightingale 229, in missione di salvataggio, soccorre un uomo su una navicella in orbita intorno ad un pianeta sede di una stazione mineraria. L’uomo, in possesso di uno strano manufatto, inizia a comportarsi in modo strano…
1° regola dell’astronauta: non dare mai un passaggio al tuo ex marito..e neanche al figlio del tuo ex marito, potrebbe non essere salutare. Ma la dottoressa Angela Bassett è dotata, oltre che di uno splendido viso, anche di un cuore d’oro, anche se leggermente ombroso. Racconto di fantascienza dall’impianto classico, con gruppo eterogeneo di umani chiamati a fronteggiare una minaccia sconosciuta ed incomprensibile, che soffre purtroppo delle vicissitudini produttive e del caos registico scatenatosi all’inizio (ed alla fine) delle riprese. Il tocco di Hill, parimenti classico ma con “classe”, si nota subito per l’essenzialità, mai superficiale, del tratteggio caratteriale dei protagonisti e per quell’aria da B-Movie di qualità superiore (anche per la scelta dei comprimari, caratteristi a volte semisconosciuti) che trasuda da ogni inquadratura o situazione. Non mancano momenti suggestivi, come tutta la lunga sequenza del primo salto spazio-temporale dell’astronave medica, con l’efficace rappresentazione delle “visioni” mentali prodotte dal balzo intergalattico; un altro elemento positivo è l’azzeccatissima scelta dei protagonisti, su tutti un marmoreo James Spader, con il suo piglio da cowboy stellare tutto sentenze e modi rudi, e la già citata Angela Bassett. Le note dolenti, purtroppo, vengono da una slegatura scenica di fondo, probabilmente dovuta alle già citate difficoltà di realizzazione, che crea dei momenti vuoti nel racconto e spreca un finale non banale ma che sembra tirato via in fretta e furia, senza convinzione. Un vero peccato, che comunque consente una visione agevole e partecipe di un prodotto sopra la media e piacevolmente inadeguato.
Chiusa.
Ostacolata.
Amazzone.
Solio ed in forma.
Sottoutilizzato.
Geloso.
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