Regia di Louis C.K. vedi scheda film
Louis C.K. torna sulle scene dopo due anni turbolenti e fin dall'apertura di questo monologo confessa di non potere, né tantomeno volere evitare di parlare dello scandalo che lo ha travolto negli ultimi tempi (le accuse di essersi masturbato di fronte a persone non consenzienti). Ma nel corso dello spettacolo il comico spazia tra svariate tematiche ostiche come la morte, l'omosessualità, il termine 'ritardato' e i falsi pietismi, e ancora l'olocausto e l'immancabile religione.
Un'ora tonda di show, scritto diretto prodotto montato e interpretato da Louis CK: al termine di un estenuante e trionfale tour europeo, nonché di un biennio particolarmente intenso (e non in un'accezione positiva) per lui, il comico americano registra questo special al Warner Theatre di Washington DC. Nulla di tanto diverso dal solito (il che non è poco, si capisce), se non fosse per gli inevitabili accenni, tenuti per l'apertura e la chiusura del monologo, alle accuse di molestie sessuali ricevute recentemente; l'unica morale che Louis CK lascia al suo pubblico – ironica, ma non troppo – è che occorre sempre assicurarsi del consenso dei propri partner sessuali, onde evitare ripercussioni inattese in futuro. Al di là di qualche battuta agrodolce sulla controversia che lo ha visto suo malgrado protagonista, il comedian di origini ungheresi offre uno spettacolo di buon ritmo e dagli argomenti volutamente più spinosi, più pesanti della sua media: si susseguono infatti battute sull'olocausto, sull'inesistenza di Dio, sull'assurdità di bandire un termine come 'ritardato' e via dicendo, in un'escalation di provocazioni sempre e comunque ben ragionate. Quel 'sincerely' del titolo, a conti fatti, è qui ben speso. 6/10.
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