Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
-"Sei cattolico?
-No.
-E' brutto per te Mike. Anche se credi in Dio e non sei cattolico, loro non credono in te.
-Cosa? Fa i favoritismi, o roba simile?
-Si. Non credo a queste stronzate: siamo tutti figli di Dio. E tu?
-Be', siamo tutti figli di qualcuno, ragazzo."
Un vecchio e un ragazzo, per tacere del gallo. Un anziano domatore di cavalli, fallito, solo e disilluso, licenziato e senza scopi nella vita, viene incaricato dal suo ex capo di recuperare a Mexico City un suo figlio tredicenne che vive con la madre, donna a suo dire poco affidabile e dalla vita poco appropriata.
Di malavoglia il vecchio si mette in viaggio dal Texas per eseguire quel suo ultimo incarico.
A 91 anni, nei panni di una leggenda come è da decenni il nostro coriaceo e intramontabile Clint Eastwood, ci si può permettere di lasciarsi andare e tornare a dirigere ed interpretare il protagonista di una favola moderna in un road-movie retorico e denso di buoni sentimenti quale è, a tutti gli effetti, questo nostalgico viaggio-fuga "country" intitolato Cry macho.
E la serenità che trapela smagliante e quasi fiera dal suo personaggio di anziano addestratore di cavalli fallito più negli affetti che nella professione, è la condizione di chi si prepara con la massima serenità ad un congedo inevitabile, ma proprio per questo condiviso serenamente con i suoi molti ammiratori e fans. Impossibile che Cry macho possa minimamente sostenere la smagliante perfezione dei suoi più perfetti capisaldi crepuscolari sulla terza età e la saggezza che gratifica ed eleva - Gran Torino e Million Dollar Baby su tutti.
"-Eri sempre un duro. Ora sei debole. Cavalcavi i tori, i cavalli. Eri qualcosa. Eri forte. Macho. Ora non sei niente.
-Si, be', ero molte cose. Ma ora non è così. E ti dirò una cosa. Questa cosa del macho è sopravvalutata. Funziona alla perfezione per lui, ma è sopravvalutata. Le persone che cercano di essere macho per dimostrare che hanno grinta, finiscono solo con quello: calpestati da un toro o da un cavallo. Solo un idiota farebbe una professione del genere. È come qualsiasi cosa nella vita: pensi di avere tutte le risposte, e come invecchi capisci che non ne hai nessuna. Ma quando l'hai capito è troppo tardi".
Con questo Eastwood finale minore, saggio e retorico assieme, crepuscolare ma così aperto alla speranza, almeno ci viene rivelata la certezza che, col diventare vecchi, sempre che come Clint ci si riesca, si impara finalmente qualcosa di utile, vero e sacrosanto. È il momento del riscatto... per due uomini...e un pollo.
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