Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Clint Eastwood dirige e interpreta "Cry Macho", un film adattato da un romanzo di Richard Nash del 1975. Al netto dei suoi strabilianti 91 anni, questa volta la sua opera, girata piuttosto velocemente e senza un gran uso di finanze, è decisamente un film minore della sua straordinaria carriera attoriale e registica. Non conosco il romanzo originale e limitandomi al dipanarsi della trama sullo schermo, alla storia raccontata, "Cry Macho" è un film che si muove esattamente come le ossa stanche di Clint, lentamente, in maniera claudicante, infarcito di buoni sentimenti, dove anche i terribili sicari messicani sembrano uscire da un cartone animato di Willy Coyote, imbranati come pochi. Il resto è didascalico, frettoloso e poco interessante, e il film passa da un "road movie" con gallo da combattimento e ragazzino insipido, a film stanziale, con un improbabile innamoramento del nostro Clint con una bella donna messicana. In mezzo, i soliti paesaggi di frontiera, una bella musica e una serie di cavalli da domare, di cui si occupa lo stesso Clint/Mike, che fatica a uscire dall'auto ma che non ha problemi a restare in sella a un mustang selvaggio fino a domarlo. Mah. Un'opera patetica, purtroppo, per un'ora e tre quarti infinita, in cui la baracca sta un po' in piedi per il carisma di un Eastwood traballante ma che buca sempre lo schermo. Bella la presenza di Dwigth Yoakam, formidabile cantante country nella vita reale (qui il padre del ragazzino), che torna sullo schermo un po' a soprresa. Dimenticabile tutto.
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