Trama
Cresciuta da bambina dal leggendario assassino Moody e addestrata a occuparsi degli affari di famiglia, Anna è il killer più abile del mondo. Ma quando Moody, colui che per lei era come un padre e le ha insegnato tutto ciò di cui ha bisogno di sapere sulla fiducia e sulla sopravvivenza, viene brutalmente ucciso, Anna giura di vendicarsi. Mentre rimane coinvolta con un enigmatico assassino i cui motivi di interesse nei suoi confronti vanno al di là del gioco del gatto col topo, il loro confronto diventa mortale e le estremità in sospeso di una vita trascorsa a uccidere si intrecciano sempre più.
Approfondimento
THE PROTEGE: UN'ASSASSINA ALLA RICERCA DI VENDETTA E PASSATO
Diretto da Martin Campbell e sceneggiato da Richard Wenk, The Protégé racconta la storia di Anna che, salvata da bambina dal leggendario assassino Moody e formata per prendersi cura degli "affari di famiglia", è diventata la killer su commissione più abile e letale del mondo. Quando però Moody, colui che per lei è stato come un padre e le ha insegnato tutto ciò che ha bisogno di sapere sulla fiducia e sulla sopravvivenza, viene brutalmente ucciso, Anna giura vendetta. Trovandosi invischiata con un killer enigmatico, la cui attrazione per lei va ben oltre quella del gatto per il topo, la loro resa dei conti si fa sempre più mortale e le questioni in sospeso di una vita passata a uccidere si faranno sempre più pressanti.
Con la direzione della fotografia di David Tattersall, le scenografie di Wolf Kroeger, i costumi di Irina Kotcheva e Karyn Wagner, e le musiche di Rubert Parkes, The Protégé segna il ritorno alla regia di Martin Campbell, attratto da una storia con al centro una protagonista dalle indiscutibili capacità assassine che è chiamata a scoprire chi è realmente, da dove vengono i suoi poteri e cosa vuole realmente dalla vita. Film d'azione ma con dinamiche relazioni complicate, divertenti e anche sexy, The Protégé è dunque la vicenda di una donna che prova a chiudere il cerchio tornando al punto di partenza, come spesso il confronto con il passato ci costringe a fare. Rinomato per essere colui che nel 2006 ha ridato fiato alle vicende di 007 con Casino Royale, Campbell ha ritrovato nella sceneggiatura di Wenk tutti quegli elementi che fanno parte del suo universo cinematografico: un ritmo frenetico, una vicenda intelligente e in giro per il mondo, un colpo di scena dopo l'altro, scene di azione creative e frenetiche e, cosa non meno importante, un'eroina poco convenzionale pronta a rompere ogni schema. Ha sottolineato il produttore Arthur Sarkissian, esperto conoscitore del mondo dei film d'azione e padre del franchise Rush Hour: "Le storie con protagoniste donne assassine hanno sempre un grosso potenziale se sono ben sviluppate. Anna è molto fredda nel suo lavoro ma non è una macchina da guerra. Come assassina, non ha rivali: ha imparato fin da piccola come sopravvivere a quel mondo crudele che le ha fatto perdere i genitori in un tragico massacro avvenuto in Vietnam, terra in cui è cresciuta. Salvata da Moody, ha imparato da lui che esisteva un modo per dare sfogo al suo furioso bisogno di correggere i molti torti trasformandosi lei stessa in uno degli strumenti più potenti del mondo. Dopo la morte di Moody, però, il suo mondo si sgretola nuovamente: deve trovare chi lo ha ucciso (un assassino abile, intelligente, saggio e scaltro quanto lei) e, mentre schiva proiettili e colpi, è tormentata da ricordi spettrali".
Il cast
A dirigere The Protégé è Martin Campbell, uno dei più acclamati registi di film d'azione. Nato in Nuova Zelanda nel 1943, nel 1966 si è trasferito in Inghilterra per lavorare come direttore della fotografia. Dopo i primi lavori come cameraman e produttore, ha esordito come regista grazie alla serie tv inglese I… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
Tra tante schifezze cinematografiche...a confronto questo film emerge dalla massa. Tensione fino alla fine. Keaton bravo come sempre. Voto comunque 7. Non è tempo perso
commento di ripo1970Vorrebbe essere Nikita ma non lo è ......
commento di massimo45Debole il soggetto, come lo sviluppo. Alcune scene ridicole (come la "resurrezione" di Samuel L. Jackson). Cmq buon ritmo e buona ironia. Bella la scena di lotta tra i due protagonista, non si prende sul serio, il che mi piace. Splendida la protagonista.
commento di ClochardSamuel L. Jackson e Michael Keaton, sprecati in un film senza una sceneggiatura che segua un copione logico. Tanti morti, tanta violenza e un'incredibile Maggie Q, che prende a calci e pugni omoni che pesano 3 volte piu' di lei.
leggi la recensione completa di filmistaUna boiata di serie C.
commento di gruvierazCampbell, come ti sei ridotto?
leggi la recensione completa di emil