Regia di Jacopo Comin vedi scheda film
Siamo nelle Russia di fine diciottesimo secolo. L'imperatrice è Caterina II di Russia; la sua rivale è la principessa Tarakanova, che trama nell'ombra per poterla destituire e rimpiazzare personalmente, anche grazie all'aiuto di un nobile, amante di Caterina e infatuatosi della Tarakanova.
Questo La rivale dell'imperatrice è una sorta di remake abbastanza rimaneggiato de La principessa Tarakanova, girato da Mario Soldati nel 1938; Jacopo Comin dirige – con la supervisione di Sidney Salkow – un bel melodrammone in costume denso di avventure e di emozioni ambientato nella Russia dell'imperatrice Caterina II, 1775 circa. Serpeggia l'aria di rivoluzione in Crimea a opera di Elisabetta Tarakanova e di un nobiluomo, amante dell'imperatrice, che si è però infatuato della bella rivoltosa; con il sostegno di un budget più che dignitoso Comin mette in scena un'ora e mezza di intrighi e passioni riuscendo a mantenere una discreta tensione narrativa. I meriti vanno ovviamente condivisi con la squadra di scrittura (soggetto: Jacques Companees; sceneggiatura: Doreen Montgomery, Hagar Wilde e Giuditta Cecchi Bartoli, con dialoghi aggiunti di Roberto De Leonardis) e con il resto del cast tecnico e artistico; vale la pena di ricordare Tonino Delli Colli e Bruno Barcarol (fotografia), Gastone Medin (scenografie), Nino Novarese e Anna Maria Fea (costumi) e, per il reparto interpreti, Valentina Cortese, Isa Pola, Richard Greene, Greta Gynt e Antonio Centa – che peraltro era anche nel film di Soldati sopra citato, sebbene in un altro ruolo. Per Comin si tratta della terza e ultima regia, dopodiché si occuperà principalmente di ruoli di produzione. 4/10.
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