Regia di Luisa Grosso vedi scheda film
Documentario su Roberto Dionigi, docente di filosofia presso l'Università di Bologna prematuramente scomparso nel 1998, con interventi tra gli altri di Massimo Cacciari, Alessandro Bergonzoni e Umberto Eco.
Filosofo, contestatore sessantottino, comunista post-marxista, docente dell'Università di Bologna: Roberto Dionigi ha vissuto una vita breve, ma intensa, lasciando una impronta molto forte in chi l'ha conosciuto. Tra coloro che la documentarista Luisa Grosso intervista, per ricostruire la figura di Dionigi, compaiono in questo film Stefano Benni, Umberto Eco, Alessandro Bergonzoni (con un intervento dei suoi: verbalmente spettacolare), Stefano Bonaga e Massimo Cacciari; ciò che ne esce in definitiva è un ritratto umano, approfondito, verace e vivace, quello di un pensatore mai distante dalla concreta realtà, impegnato nella politica come parte della vita di tutti i giorni. Nativo di Barletta, dalla Puglia Dionigi si trasferì a Bologna per studiare e lì rimase per tutta la vita – eccettuata una significativa parentesi francese a cavallo fra anni Sessanta e Settanta – finendo prematuramente i suoi giorni nel 1998, ad appena 57 anni; a titolo di curiosità, il cocktail del titolo consiste di Campari e succo di pompelmo. Luisa Grosso era stata già assistente di Giuseppe Bertolucci, questa è la sua prima regia. 6/10.
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