Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film
Seconda guerra mondiale. Un ammiraglio italiano viene ritenuto dai nazifascisti, erroneamente, un membro di spicco della resistenza. Morirà da eroe.
Questo sceneggiato Rai prende ispirazione da Il clandestino di Mario Tobino, libro uscito appena tre anni prima e premio Strega 1962 che narra vicende relative alla resistenza nelle quali, è cosa nota, lo scrittore mise parecchio di autobiografico; la confezione sobria ed efficace è garantita dalla firma di Anton Giulio Majano, tra i primi registi a lavorare (e assiduamente) per la televisione di Stato e oramai discretamente esperto in questo tipo di lavori. A completare il quadro artistico c'è un cast che può vantare le presenze di Renzo Ricci, Olga Villi, Silvano Tranquilli, Gianni Agus, Renzo Palmer, Ivano Staccioli e Luigi Vannucchi; lo stile è sostanzialmente teatrale, come usava all'epoca, dalla messa in scena alla recitazione, con evidente prevalenza dei dialoghi sull'azione; la durata si attesta intorno ai cento minuti appositamente per la trasmissione in prima serata. Sceneggiatura id Gian Domenico Giagni e Giuseppe Lazzari, con la collaborazione del regista. La rapidità con cui venivano girati questi prodotti permetteva a Majano in quello stesso anno di licenziare anche La donna di fiori (6 puntate), La tua giovinezza e David Copperfield (8 puntate). Oggi un prodotto datato, certo, ma non per questo meno compiuto dati gli obiettivi e i mezzi a disposizione. 4/10.
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