Regia di Franco Brusati vedi scheda film
Nino è un cameriere in prova emigrato in Svizzera ma, perdendo il lavoro, comincia un’epopea nello stato estero tra la paura di affrontare il Paese ospitante e l’incertezza sul proprio futuro. Dividendosi tra commedia e dramma malinconico, il film di Franco Brusati è un percorso attraverso la difficile vita degli italiani emigrati all’estero. Tra esuli politici e contadini clandestini che strozzano galline, il vagabondaggio di Nino è sia “materiale”, cioè causato dall’esigenza di mangiare e dormire, e sia spirituale, poiché il suo peregrinare non suscita in lui nessun cambiamento e nessuna speranza effettiva. Si racconta la voglia di integrazione ma l’impossibilità di unire due culture, si descrive l’ormai acclarata (anche se solo, ovviamente, fittizia) sottomissione emotiva e fisica al popolo ospitante. Manfredi regge benissimo il peso del suo ruolo, anche se a tratti esagera anche, bravissimi gli altri interpreti. Leggero quando la narrazione lo richiede, pessimista nella sua totalità anche se con qualche evidente difetto in qualche passaggio retorico. Da guardare senza dubbio.
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