Regia di Antony De Gennaro vedi scheda film
L'ennesimo indie americano girato sotto mentite spoglie di film politicamente impegnato. Sponsorizzato come horror comedy: infatti mai fa ridere e ancor meno paura. Però ben riesce ad evocare tanta noia!
David (Clayton Ballard), un truccatore teatrale, è involontario testimone dell'omicidio del sindaco della sua città. Costretto a fuggire da due assassini mascherati, scopre rapidamente di essere stato identificato dai killer, dato che le persone a lui vicino iniziano a morire.
La sinossi potrebbe forse rendere interessante un film che inizia, e poi procede sino alla fine, sul piano del surreale e della commedia, con un taglio ironico sgarbato e per nulla funzionale. Anthony De Gennaro ci prova a dirigere un indie per la terza volta, dopo Natural possession (2008) e Sisterhood of death (2012). A tutto danno dello sventurato spettatore che s'imbatte nel film. Scritto, prodotto e diretto senza alcuna logica cinematografica ma con supponenza artistica da parte di De Gennaro che, non avendo idee chiare (la sceneggiatura sembra scritta sotto effetto di sostanze stupefacenti) e ancor meno preparazione artistica, tenta di piazzare ambigui e vaghi riferimenti politici: magliette di Che Guevara, cappelli russi (con stelletta), costruttori collusi con i potenti (naturalmente anche vampiri), discorsi ambigui sul condizionamento di massa e sull'immigrazione. A corredo di tanta sfacciata arroganza pseudo artistica e inappropriate certezze espresse da De Gennaro sulla bontà di certe idee rivoluzionarie, risaltano brutte scenografie, interpretazioni amatoriali ed effetti speciali malfatti in casa. Ormai lo possono verificare anche i meno esperti della settima arte: quando subentrano in sceneggiatura elementi narrativi falsamente impegnati, in linea di principio il prodotto non funziona per nulla. Nel senso che non diverte, non intrattiene e ancora meno riesce a promuovere quegli stessi ideali che vengono proposti più che per reale convinzione, per opportunistica convenienza.
La speranza è che i tanti De Gennaro che sfruttano il mezzo audiovisivo senza alcuna formazione tecnica trovino un'occupazione alternativa, magari pagata con i voucher (idea pochi anni fa promossa da un politico - del tipo mutaforma - che ben volentieri manderemmo in esilio in America). Divagazione che apparentemente nulla c'entra con IMthem (che starebbe per "io sono loro") ma del tutto pertinente, dato che a sua volta IMthem nulla c'entra con il cinema.
"Non c’è nulla di così umiliante come vedere gli idioti riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti." (Gustave Flaubert)
Trailer
F.P. 22/05/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 92'43")
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