Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo vedi scheda film
In una lussuosissima villa nel nulla dell'agro pontino vive Massimo (Germano), dentista gentile e straricco al quale, finito il lavoro, piace passare un po' di tempo a bere con un suo vecchio amico. Il Valium è la sua seconda bevanda preferita. La sua vita, insieme alla moglie e alle due figlie, scorre serenamente fino al giorno in cui, in cantina, trova una bambina imbavagliata e legata a un palo. Non ne parla con il gineceo domestico, ma comincia a sospettare di tutti, a cominciare proprio dal suo amico di sempre. Nel frattempo, aumentano angosce e allucinazioni.
Gli incensatissimi fratelli D'Innocenzo firmano la loro terza favolaccia con un racconto nerissimo che sfiora l'horror, ma non è un thriller, non è un dramma psicologico e non è neppure un cartone animato. È solo una creatura aliena, figlia dell'ego ipertrofico dei due gemelli (leggere una qualsiasi delle interviste rilasciate alla stampa per credere) che pensano di essere la reincarnazione di Antonioni, ma che - in realtà - non vanno oltre il bigino di psicanalisi letto mentre aspettavano il tram che porta alle ferrovie laziali alla fermata Giardinetti: la cantina come inconscio, le didascalie con gli psicofarmaci, gli attacchi di panico e una forma passeggera di Parkinson a sottolineare lo stato confusionale del protagonista. A rendere il tutto ancora più grottesco c'è un casting in cui la madre (Astrid Casali) all'anagrafe è registrata dal 1997, mentre la figlia maggiore (Carlotta Gamba) è del 1992: alla faccia della precocità!
In un film terribilmente autocompiaciuto, che moltiplica la cifra gotica del precedente Favolacce, si aggiunge un titolo fuorviante, dove la geografia c'entra soltanto per via dell'ambientazione nei pressi di Latina.
Si salvano due cose: l'interpretazione, ancora una volta strabiliante, di Elio Germano, e l'alfabeto visivo che i due fratelli di Tor Bella Monaca sciorinano dalla A alla Z.
P.S. per chi non è de Roma: la fermata Giardinetti è quella più vicina a Tor Bella Monaca, sulla via Casilina.
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