Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo vedi scheda film
Questo è il cinema italiano da supportare, perché è CINEMA allo stato puro.
Dopo La terra dell'abbastanza e Favolacce, i f.lli D'innocenzo firmano un'altra opera di grande spessore. Questa volta si tratta di un'opera di genere, che cerca, riuscendoci, di omaggiare i grandi capolavori thriller-horror del passato. A partire dalla citazione a The Shining nella scelta dei titoli di testa (orizzontali anziché verticali, con un font semplicissimo e minimale). Proseguendo con Suspiria, più che nella messa in scena, nella scelta degli effetti sonori e della splendida colonna sonora dei Verdena. Infine, con Psyco, citato nella sequenza finale. In questa landa desolata, i personaggi si muovono tra i vetri. Si ha, infatti, la sensazione che chi guarda li stia quasi spiando, violando la privacy della loro quotidianità. Sensazione amplificata da una messa in scena a volte esageratamente "ravvicinata", distorta e fuori fuoco. Un buio costante, esagerato e disturbante, rende lo spettatore quasi claustrofobico. La sequenza del taglio e del successivo assaggio della crostata riesce a trasmettere, tramite la vorace masticazione, tutta la misofonia ed il disagio che Elio Germano, in seguito, rigetterà vomitando a terra allo stremo delle forze e della sopportazione. Questo è il cinema italiano da supportare, perché è CINEMA allo stato puro.
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