Regia di Edmo Fenoglio vedi scheda film
Le sorti della famiglia Rosani sembrano segnate: gli affari vanno male, i debiti si accumulano e i creditori si fanno sempre più insistenti. Giovanni, sua moglie Lucia e i figli Nennele e Tommy si trasferiscono in Svizzera per ricominciare una vita all'insegna della modestia. Ma né Lucia, né Tommy vogliono adeguarsi a quel nuovo stile.
Il testo teatrale di partenza reca la firma di Giuseppe Giacosa; Come le foglie è il ritratto della decadenza di una famiglia che, pur tra mille sforzi e rinunce, non riesce ad adeguarsi alla nuova condizione economico-sociale. Particolarmente interessanti sono gli scontri all'interno del nucleo famigliare, con un padre ormai rassegnato e una figlia da par suo pronta ad assumersi le sue responsabilità, entrambi in perenne dissidio con una madre (e seconda moglie) vanitosa, aspirante artista, e un figlio spendaccione e scapestrato. Litigi e riappacificazioni, intrighi e disperazioni: Come le foglie è un sostanzioso romanzone, diciamo così, trasportato sulle assi del palcoscenico (e la presente versione, girata per la televisione, non se ne distacca granché) sforbiciando quanto più possibile l'azione e puntando l'obiettivo sulle interazioni tra i protagonisti e sulle loro psicologie. Ben scritto, certo, ma anche non molto godibile alla visione in quanto a ritmo; il lavoro risulta senz'altro invecchiato precocemente soprattutto a causa della confezione per il piccolo schermo datata 1965, che prevede riprese interamente ambientate in studio, scene e costumi piuttosto approssimativi, recitazione espressamente teatrale e via dicendo, secondo i canoni contemporanei di questo tipo di prodotti. Dietro la macchina da presa c'è il buon Edmo Fenoglio, ormai esperto di 'sceneggiati televisivi'; davanti, fra gli altri, Paolo Ferrari, Tino Carraro, Olga Villi, Ileana Ghione, Giorgio Bonora e Mariolina Bovo. Durata: due ore tonde. 4/10.
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