Regia di Everardo Gout vedi scheda film
I nuovi padri costituenti degli Usa, non più contenti che il cosiddetto "giorno dello sfogo", messo in atto con la motivazione ufficiale di dar libero sfogo alle incontrollabili reazioni umane e garantire la pace sociale per tutto il resto dell'anno, ma in realtà evento che nasconde anche lucrose opportunità di guadagno per questi pochi potenti, decidono di punto in bianco di renderlo perpetuo, allungando sino a tempo imprecisato proprio l'ultima delle giornate dedicate alla vendetta senza punizione.
A farne le spese i soliti migranti messicani, ma anche una tipica famiglia agiata e repubblicana di allevatori, che ha modo di ricredersi di persona a proposito dei reali motivi che spingono i "fondatori" a porre in essere quello scempio legalizzato.
Dopo quattro capitoli della serie piuttosto fortunata e abbastanza riuscita, l'ultimo e presunto definitivo capitolo si concentra sulle estreme conseguenze di un atto scellerato protratto senza apparenti limiti di tempo.
L'America di oggi, appena uscita dalla controversa guida del penultimo impresentabile presidente in carica Vi si trova rispecchiata in tutta la grossolana e sadica grevità della presidenza che lo ha caratterizzato, ma il film, un po' limitato e monocorde nel descrivere le derive di una guida che si proclama democratica, ma guarda solo a salvaguardare il proprio limitato orticello ben irrigato, parrebbe più attratto dal descrivere comportamenti e derive che parrebbero davvero sopra le righe... non ci ritrovassimo poi, proprio da noi che guardiamo all'ovest trumpiano scandalizzati e sconcertati, in certe situazioni di cronaca nera da Far West in tranquille cittadine padane con politici-sceriffi dal grilletto facile, armati sino ai denti e con pallottola in canna pronta a farsi esplodere.
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